La televisione svizzera per l’Italia

COP16, secondo la Svizzera sono stati fatti dei primi primi passi avanti per la biodiversità

logo COP16
Una COP16 fallimentare, ma... Keystone-SDA

Nonostante il fallimento della Conferenza internazionale sulla biodiversità guidata dalle Nazione Unite, la COP16 di Cali, in Colombia, la Svizzera ritiene che siano stati compiuti progressi nell'attuazione del quadro globale per la biodiversità.

In una presa di posizione inviata sabato all’agenzia di stampa Keystone-ATS, l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) riconosce che il finanziamento del piano d’azione fino al 2030, adottato a Montréal, in Canada, due anni fa, rimane irrisolto. Il nuovo fondo richiesto dai Paesi in via di sviluppo è stato respinto perché la Banca mondiale finanzia già i progetti attraverso il suo Fondo mondiale per l’ambiente (Global Environment Facility).

Tuttavia, la conferenza ha raggiunto un accordo sulla questione del meccanismo di informazione di sequenziamento digitale (Digital Sequence Information, DSI), uno strumento per l’equa redistribuzione dei benefici e dei profitti derivanti dalle informazioni contenute nelle risorse genetiche della natura, a lungo sfruttate dai paesi del Nord del mondo senza un’adeguata condivisione con le nazioni da cui queste risorse venivano prelevate. Le parti hanno concordato un meccanismo che crea condivisione dei benefici e certezza giuridica, senza limitare la ricerca. La Svizzera ha sostenuto questa proposta.

La COP16 si è conclusa sabato con un fallimento, poiché non è stato raggiunto il quorum dei due terzi dei partecipanti, nonostante la conferenza sia stata prolungata di un giorno. I negoziati proseguiranno l’anno prossimo in vista della prossima COP sulla biodiversità. In quell’occasione verranno riprese le questioni in sospeso.

ONG insoddisfatte

I risultati della COP16 sono del tutto inadeguati a preservare meglio la biodiversità mondiale, deplorano BirdLife, Pro Natura e il WWF dopo il fallimento dei negoziati in Colombia. A loro avviso, la Svizzera non si è distinta a Cali.

In un comunicato congiunto le tre organizzazioni hanno sottolineato che la Svizzera non ha fornito nessun contributo: non ha presentato un piano d’azione nazionale per la diversità biologica e non ha fornito un contributo finanziario “adeguato” per la biodiversità globale.

Gli Stati dovevano presentare i loro piani d’azione durante la COP16. Lo hanno fatto 119 Paesi, ma non la Svizzera. “Senza misure concrete, la protezione della biodiversità rimane una promessa vuota”, afferma Raffael Ayé, direttore di BirdLife Svizzera.

All’ultima conferenza, due anni fa, sono stati adottati 23 obiettivi per arrestare e invertire il declino della biodiversità entro il 2030. Il bilancio intermedio avrà luogo tra due anni, in occasione della prossima conferenza delle Nazioni Unite.

Il WWF sottolinea che la situazione della biodiversità in Svizzera “è particolarmente grave: più di un terzo delle specie è minacciato o estinto e la metà degli habitat è in pericolo”. “È urgente che la Svizzera faccia di più se vuole raggiungere i 23 obiettivi di biodiversità”, aggiunge Friedrich Wulf di Pro Natura, citato nella nota.

Le tre organizzazioni sottolineano inoltre che la Svizzera era rappresentata alla COP16 dalla direttrice dell’Ufficio federale dell’ambiente, Karin Schneeberger. “A differenza di oltre 100 altri ministri dell’Ambiente e di diversi capi di Stato, il consigliere federale Albert Rösti non si è degnato di partecipare alla più grande conferenza globale sulla biodiversità. Si è invece espresso a favore dell’ampliamento dell’autostrada, che porterebbe alla distruzione di preziose aree agricole e forestali dell’Altopiano”, si legge nel comunicato.

Attualità

auto nuove posteggiate

Altri sviluppi

Le vendite di auto nuove in calo anche nel primo semestre

Questo contenuto è stato pubblicato al Dopo un 2024 già difficile, anche il 2025 non è iniziato con il piede giusto per il mercato dell'auto in Svizzera. Tra gennaio e giugno, i veicoli nuovi immessi in circolazione sono stati 113'133, ossia il 6,7% in meno rispetto al primo semestre dell'anno precedente.

Di più Le vendite di auto nuove in calo anche nel primo semestre
centrale di beznau

Altri sviluppi

La centrale nucleare di Beznau spegne un reattore a causa del calore

Questo contenuto è stato pubblicato al La centrale nucleare di Beznau, nel cantone di Argovia, ha spento uno dei due reattori a causa del calore. Lo ha indicato oggi il gestore Axpo, aggiungendo che il secondo blocco funziona con una potenza del 50%.

Di più La centrale nucleare di Beznau spegne un reattore a causa del calore
test covid

Altri sviluppi

Il Governo elvetico rivede completamente il piano pandemico

Questo contenuto è stato pubblicato al Il governo federale ha rivisto completamente il piano pandemico alla luce dell'esperienza con il coronavirus. L'attenzione non è più rivolta all'influenza; il nuovo piano si concentra pienamente su tutte le possibili pandemie e serve per prepararsi a minacce future.

Di più Il Governo elvetico rivede completamente il piano pandemico
riva del lago di ginevra

Altri sviluppi

Sarà chiusa la sede ginevrina della Gaza Humanitarian Foundation

Questo contenuto è stato pubblicato al La sede ginevrina della Gaza Humanitarian Foundation sarà sciolta per il mancato rispetto di obblighi legali. Registrata in Svizzera a inizio anno, la filiale non è mai stata operativa. La decisione arriva tra forti critiche internazionali alla fondazione per la gestione degli aiuti a Gaza.

Di più Sarà chiusa la sede ginevrina della Gaza Humanitarian Foundation
il dimissionario capo dell'esercito Thomas Süssli

Altri sviluppi

Il capo dell’esercito svizzero rinuncerebbe ad alcuni F-35

Questo contenuto è stato pubblicato al L'esercito ha bisogno esattamente degli F-35 e, in caso di bisogno, si potrebbe ridurre la quantità di aerei acquistati. È quanto ha dichiarato il dimissionario capo dell'esercito Thomas Süssli in un'intervista rilasciata alla Radio SRF.

Di più Il capo dell’esercito svizzero rinuncerebbe ad alcuni F-35
insegna janssen

Altri sviluppi

Janssen studia la chiusura del suo sito bernese, a rischio in 300

Questo contenuto è stato pubblicato al L'azienda produttrice di vaccini Janssen sta valutando la possibilità di chiudere il suo stabilimento di Berna-Bümpliz. Ieri ha avviato una consultazione con i dipendenti per trovare soluzioni alternative: la misura potrebbe avere ripercussioni su 300 persone.

Di più Janssen studia la chiusura del suo sito bernese, a rischio in 300

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR