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Cooperazione fiscale, Svizzera promossa

Grazie alle modifiche legislative adottate per conformarsi agli standard internazionali, l'OCSE ha ammesso la Confederazione alla seconda fase di esame

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 marzo 2015 minuti

Gli sforzi compiuti dalla Svizzera per non finire sulla lista nera dei paradisi fiscali hanno dato i loro frutti. Grazie alle modifiche legislative, apportate per conformarsi agli standard internazionali, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha deciso di ammettere la Confederazione nella seconda fase di esame.

Una fase che prenderà avvio in autunno e che dovrà verificare, in particolare, l'attuazione pratica dello scambio di informazioni in materia di assistenza amministrativa fiscale.

Entrata in vigore il primo agosto dello scorso anno, la normativa prevede che –in alcuni casi– possano essere trasmesse informazioni sui dati dei contribuenti alle autorità estere, senza preavvisare le persone oggetto della domanda.

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