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Contrabbando opere d’arte, confermata multa di 4 milioni per Urs E. Schwarzenbach

Urs E. Schwarzenbach
Il miliardario Urs E. Schwarzenbach. Keystone / Walter Bieri

Per la terza volta il Tribunale cantonale di Zurigo ha confermato la multa di 4 milioni di franchi inflitta al miliardario Urs E. Schwarzenbach per contrabbando di opere d'arte ed evasione del pagamento dell'IVA.

Multa di 4 milioni di franchi confermata per la terza volta dal Tribunale cantonale di Zurigo per il miliardario zurighese Urs E. Schwarzenbach, riconosciuto colpevole di contrabbando di opere d’arte e di aver evaso il pagamento dell’IVA.

Il finanziere e collezionista d’arte 76enne – nonché proprietario di The Dolder Grand, il più lussuoso hotel di Zurigo – è da anni al centro di diverse vertenze legali legate al trasferimento delle sue opere d’arte verso la Svizzera.

Dopo due ricorsi al Tribunale federale, la corte cantonale di seconda istanza ha nuovamente confermato una sentenza emessa dal Tribunale distrettuale di Bülach (canton Zurigo) nel maggio del 2018 – ossia più di sei anni fa.

Schwarzenbach si è visto infliggere una multa di 4 milioni di franchi per aver ripetutamente evaso il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) e aver introdotto illegalmente in Svizzera numerose opere d’arte che venivano trasportate sul suo jet privato fino a Zurigo o all’aeroporto di Samedan (canton Grigioni).

Anche contro la nuova sentenza, pubblicata di recente dal Tribunale cantonale, è ancora possibile un ricorso al TF.

123 opere d’arte non dichiarate

Gli inquirenti hanno accertato che 123 opere d’arte non sono mai state dichiarate e non risultavano perciò registrate nel sistema informatico delle dogane. In altri 27 casi il valore d’imposizione delle opere importate era invece troppo basso.

Oltre alla multa, il miliardario è tenuto versare più di 10 milioni di franchi di arretrati dell’IVA. Schwarzenbach, che in dichiarazioni pubbliche ama definirsi un “povero beneficiario dell’AVS”, ha sempre contestato l’importazione illegale delle opere d’arte.

Le indagini nei confronti del miliardario erano iniziate nel 2012 e alla fine del 2013 quella che un tempo era l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) – oggi Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) – aveva reso noto che all’hotel The Dolder Grand erano esposte opere del valore di 75 milioni di franchi importate illegalmente.

Nella sua ultima sentenza, il Tribunale cantonale ha criticato il “ritardo ingiustificato” accumulato dal procedimento, che dura ormai da 12 anni e i cui atti riempiono 95 classificatori federali.

La retata del 2017 al Dolder Grand

La vicenda aveva anche portato nel marzo 2017 a una retata nel lussuosissimo hotel zurighese, durante la quale erano state confiscate circa 30 opere d’arte. Schwarzenbach ha dovuto sborsare in questo caso una somma milionaria a due cifre per riaverle.

Un nuovo capitolo nella lunga vertenza era arrivato lo scorso luglio, con l’annuncio del “Family Office Schwarzenbach” secondo cui il miliardario aveva saldato tutti i suoi debiti fiscali con il Cantone. La notizia era stata confermata dal Dipartimento cantonale delle finanze.

Nessuna delle parti ha voluto rivelare l’importo in gioco, che secondo stime dovrebbe tuttavia raggiungere una somma milionaria a tre cifre. In precedenza Schwarzenbach aveva fatto ricorso senza successo al Tribunale federale contro pagamenti arretrati dell’imposta federale diretta per un totale di oltre 200 milioni di franchi.

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