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I contenuti terroristici online sono una minaccia senza una prevenzione legale

schermata iphone con varie app social media
In Svizzera manca una base legale per rimuovere i siti. Keystone-SDA

La diffusione di contenuti terroristici in rete è una grossa sfida per le autorità svizzere. A differenza dell'UE, la Confederazione non dispone di una base legale che permetta di prescrivere la rimozione dei relativi siti.

Come riportato dall’agenzia di stampa France-Presse (AFP) all’inizio di aprile, nel 2024 l’Ufficio federale della polizia criminale tedesco (BKA, agenzia di polizia e intelligence sotto responsabilità del ministero dell’interno) ha fatto cancellare da hosting provider (servizi in rete che mettono a disposizione di fornitori di contenuti uno spazio di memoria) 482 informazioni classificate come terroristiche. L’anno precedente il BKA aveva ordinato 249 provvedimenti analoghi.

In Germania, le aziende sono obbligate a prendere provvedimenti se sono esposte a contenuti in linea classificati come terroristici. L’Agenzia federale delle reti (BNetzA, acronimo per Bundesnetzagentur für Elektrizität, Gas, Telekommunikation, Post und Eisenbahnen, ossia agenzia federale delle reti per l’elettricità, il gas, le telecomunicazioni, le poste e le ferrovie) esamina le misure adottate. Lo scorso anno, in seguito a questi provvedimenti, 16’771 contenuti sono stati rimossi da servizi di hosting.

In Svizzera non esiste una base giuridica paragonabile al regolamento dell’UE, ha indicato per iscritto a Keystone-ATS l’Ufficio federale di polizia (fedpol). Poiché Berna è solo associata allo spazio di Schengen, non è soggetta alla regolamentazione relativa agli hosting provider.

Autocontrollo dei fornitori di hosting

In Svizzera, la diffusione di contenuti terroristici porta generalmente a un procedimento penale, durante il quale i computer con le informazioni in questione vengono sequestrati.

Se durante un’indagine un sito web dovesse apparire come una minaccia per la sicurezza interna ed esterna della Svizzera, il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC, i servizi segreti) può trasmettere le relative informazioni a fedpol, come ha spiegato per iscritto a Keystone-ATS lo stesso SIC.

In caso di pubblicazione di materiale di propaganda violento, l’Ufficio federale di polizia può ordinare la soppressione dei relativi siti web su server svizzeri. Tuttavia, questa opzione non è mai stata utilizzata finora poiché la maggior parte delle piattaforme e dei fornitori di hosting rimuovono autonomamente i contenuti terroristici una volta che ne vengono a conoscenza, ha precisato fedpol.

Preoccupa la radicalizzazione islamista

Dato che su internet emergono costantemente nuove piattaforme e canali di comunicazione, la diffusione di contenuti terroristici rimarrà d’attualità anche in futuro, ha aggiunto l’ufficio federale.

Il terrorismo jihadista costituisce la minaccia principale in Svizzera, ha indicato il SIC. In molti casi, i minori si radicalizzano in rete e spesso in tempi brevi rispetto agli adulti. Reti sociali come Tiktok, Instagram e Telegram e i predicatori d’area salafita in linea, facilmente accessibili ai minori, svolgono un ruolo centrale nella radicalizzazione.

Dietro questa minaccia si celano spesso organizzazioni terroristiche consolidate, con una propaganda professionale e vasti collegamenti, come in particolare il sedicente Stato islamico (IS) e Al-Qaida.

Espansione dell’estremismo di destra

Il SIC ha però indicato che gli autori di atti terroristici sono sempre meno chiaramente riconducibili a un’ideologia o a un’organizzazione jihadista e agiscono sempre più autonomamente. Crisi personali o problemi psicologici favoriscono atti di violenza.

Dal 2019, il SIC osserva un’espansione, in particolare proprio su internet, di un’ideologia estremista di destra violenta. Questo movimento vede i governi occidentali come corrotti e diretti contro la “razza bianca”. I suoi sostenitori ritengono che il multiculturalismo e la democrazia abbiano portato al fallimento del sistema politico e che non sia possibile evitare un collasso sociale. Stando ai servizi segreti, propagandano violenza per accelerare questo crollo e provocare una “guerra delle razze”.

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