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Congelati averi russi per 7,5 miliardi di franchi

Bandiera ucraina in primmo piano e sullo sfondo il ritatratto di Putin.
Le prime sanzioni svizzere contro la Russia risalgono al 28 febbbraio scorso. Keystone / Radek Pietruszka

Dando seguito alle sanzioni decise contro la Russia a causa dell’aggressione dell’Ucraina, la Confederazizone ha bloccato fino ad ora 7,5 miliardi di franchi e sequestrato 15 immobili in sei cantoni diversi.

La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha comunicato che i congelamento dei fondi e delle risorse economiche riguarda unicamente le persone, imprese o organizzazioni soggette a sanzioni ed elencate in allegato dell’ordinanza sui provvedimentiCollegamento esterno in relazione al conflitto in Ucraina. Questi averi vengono bloccati e devono essere notificati alla SECO.

Il 25 novembre i valori patrimoniali congelati hanno raggiunto la somma totale di 7,5 miliardi di franchi (800 milioni in piu rispetto a luglio) e sono pure stati sequestrati 15 immobili appartenenti a persone fisiche, imprese e organizzazioni soggette a sanzioni.

L’ammontare dei fondi bloccati non è uno strumento per misurare l’efficacia delle sanzioni, spiega la SECO in un comunicato. La somma può infatti aumentare se vengono inserite nuove persone nella lista o se vengono individuati altri fondi oppure diminuire se i valori congelati in via precauzionale vengono sbloccati a seguito di accertamenti.

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Notifiche

Le sanzioni, decise dal Consiglio federale lo sorso febbraio, prevedono anche il divieto di accettare depositi da parte di cittadini russi o di persone fisiche e giuridiche stabilite in Russia se il valore totale supera i 100’000 franchi a persona. I depositi esistenti superiori a questa cifra devono essere invece notificati alla SECO.

Ad oggi sono state inoltrate notifiche di 7548 relazioni commerciali da parte di 123 persone o enti per un importo totale di 46,1 miliardi di franchi. Per quanto riguarda la Bielorussia, le notifiche sono state 28 e riguardano 294 relazioni commerciali per un totale di 0,4 miliardi di franchi.

Anche in questo caso la SECO precisa che i 46,1 miliardi di franchi non rappresentano la totalità dei fondi provenienti dalla Russia detenuti in Svizzera. Il divieto di depositi e l’obbligo di notifica non riguardano infatti le persone fisiche che hanno la cittadinanza svizzera o di uno stato dello Spazio economico europeo (SEE) e i titolari di un permesso di soggiorno in Svizzera o nello SEE.

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