OK del Nazionale al sostegno indiretto alla stampa regionale e locale
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Il Consiglio nazionale si è allineato a quello degli Stati nell'ambito del disegno di legge volto a rafforzare gli aiuti alla stampa scritta.
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Il sostegno indiretto alla stampa regionale e locale (oggi 30 milioni di franchi) va senz’altro esteso, ma gli importi messi a disposizione inizialmente vanno rivisti al ribasso (40 anziché 45 milioni rispetto al progetto commissionale).
Ne è convinto il Consiglio nazionale, che oggi si è allineato agli Stati nell’ambito del disegno di legge volto a rafforzare gli aiuti alla stampa scritta. Il dossier è ora pronto per le votazioni finali.
La Camera del popolo ha inoltre seguito quella dei cantoni anche su altri due punti: ha deciso – con 97 contro 93 e 7 astenuti – di mantenere pure il sostegno alla stampa associativa e delle fondazioni (20 milioni). Un contributo fortemente voluto da Martin Candinas (Centro) in quanto aiuta a mitigare i maggiori costi di distribuzione in Ticino e nella Svizzera romanda. In un primo momento, il Nazionale voleva abolire tali sovvenzioni, allineandosi alle misure di risparmio volute dal Consiglio federale.
Allo scopo di non pesare eccessivamente sulle finanze federali, in dicembre la Camera dei cantoni aveva inoltre deciso di ridurre (da 30 a 25 milioni di franchi) i contributi annui per il recapito mattutino previsti dal progetto. Oggi – con 105 contro 85 e 3 astenuti – il Consiglio nazionale si è allineato agli Stati optando per gli aiuti da 25 milioni di franchi. Una minoranza liberale-radicale, guidata da Peter Schilliger (PLR) e sostenuta dall’UDC avrebbe voluto limitarsi a un sostegno da 15 milioni di franchi. Il diritto in vigore non prevedeva invece alcun contributo.
Insomma, tre anni dopo il rifiuto popolare del pacchetto di aiuti ai media, la stampa regionale può tirare il fiato. Dalla versione finale uscita dai dibattiti, le Camere federali hanno approvato un ulteriore aiuto finanziario complessivo di 35 milioni di franchi rispetto alla situazione attuale.
Due visioni
Il tema è controverso e da anni divide il Parlamento. In aula ancora volta si sono ancora una volta scontrate due visioni: da un lato, quella del Centro e della sinistra secondo cui la stampa regionale va sostenuta finanziariamente a causa della sua precaria situazione finanziaria, in modo da concedere al settore il tempo di adeguarsi alla trasformazione digitale e permettergli di espletare almeno per i prossimi anni la sua importante funzione democratica.
Dall’altro, quella della destra (UDC e PLR) secondo cui l’aumento degli importi vanno respinti a causa della difficile situazione finanziaria della Confederazione.
“Oggi siamo qui per le tre divergenze e non per rifare il dibattito sul tema”, ha dichiarato Lorenzo Quadri (Lega dei Ticinesi) a nome della commissione. Il disegno di legge poggia sull’iniziativa parlamentare di Christine Bulliard-Marbach (Centro). Esso prevede che la stampa regionale e locale riceva un maggiore sostegno per un periodo di sette anni, una misura transitoria considerata necessaria per assicurare il pluralismo dei media. Si tratta di una proposta lanciata dopo il “no” alle urne del pacchetto di misure in favore dei media del febbraio 2022.
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