Nazionale: la SSR deve rafforzare la collaborazione con i media privati
Un progetto di legge volto a rafforzare e regolamentare la collaborazione tra la radiotelevisione pubblica (SSR) e l'industria audiovisiva privata è stato approvato all'unanimità dal Consiglio Nazionale per garantire maggiore sicurezza e parità al settore.
La collaborazione tra la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) e l’industria audiovisiva privata va rafforzata. È il parere del Consiglio Nazionale, che mercoledì – all’unanimità – ha approvato un progetto legislativo della sua Commissione delle telecomunicazioni. Il dossier passa ora agli Stati.
Il disegno di legge è frutto di un’iniziativa parlamentare dell’ex consigliere nazionale Kurt Fluri (PLR, destra). Quest’ultimo desidera che la concessione SSR includa obbligatoriamente condizioni per la collaborazione con l’industria audiovisiva indipendente operante in Svizzera, ha dichiarato il consigliere nazionale Alex Farinelli (PLR) a nome della commissione.
Secondo Fluri e i firmatari di tutti i gruppi presenti in Parlamento, i produttori indipendenti contribuiscono alla diversità della programmazione in Svizzera. Queste aziende hanno bisogno di sicurezza per poter pianificare i loro investimenti in produzione e personale creativo. Senza regole vincolanti, il settore audiovisivo svizzero non può negoziare gli accordi settoriali definiti nella licenza su un piano di parità con la potente SSR, stando a Fluri.
La maggior parte dei servizi di produzione esternalizzati e delle produzioni commissionate, cioè almeno nella misura definita dall’accordo settoriale in vigore dal 2018, sottolinea il liberale-radicale, dev’essere fornita da attori svizzeri, siano essi produttori, tecnici, società di produzione o fornitori di servizi di tecnologia cinematografica.
Il progetto di legge della commissione consente al Governo di fissare quote minime per l’attribuzione di mandati nella concessione SSR, ha sottolineato Farinelli. La legge sulla radiotelevisione includerebbe quindi una regolamentazione per l’industria audiovisiva simile a quella che esiste per la letteratura e la produzione cinematografica e musicale svizzere.
Governo dello stesso parere
Anche il Governo era d’accordo con la modifica della Legge sulla radiotelevisione (LRTV). L’Esecutivo ha esortato quindi il Parlamento ad entrare in materia sul progetto poiché la regolamentazione prevista offre al settore una maggiore sicurezza, in quanto dipende dalla collaborazione con la SSR. Finora questo aspetto è disciplinato solo nella concessione.
In aula, Delphine Klopfenstein Broggini (Verdi) ha fatto anche riferimento alla forte concorrenza straniera a cui sono esposte le società di produzione.
Il progetto sostiene inoltre l’obiettivo del Consiglio federale di dare più spazio ai privati, in questo caso all’industria audiovisiva. Già nel 2022 l’esecutivo aveva deciso che la SSR dovesse puntare maggiormente su informazione, formazione e cultura. Nei settori dell’intrattenimento e dello sport, l’azienda radiotelevisiva di servizio pubblico deve concentrarsi sulle aree non coperte da altri.
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