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“Sì” del Nazionale a una proroga della moratoria sugli OGM fino al 2030

consiglio nazionale in seduta
Keystone-SDA

La moratoria sull'ingegneria genetica va prorogata di cinque anni, ossia fino al 31 dicembre 2030. Lo ha deciso giovedì il Consiglio nazionale con 153 voti contro 42 e un'astensione, seguendo il parere del Governo. Il dossier passa ora agli Stati.

L’attuale moratoria sull’ingegneria genetica scade alla fine del 2025. In un primo tempo, la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Nazionale (CSEC-N) aveva chiesto di prorogare il divieto di soli due anni, fino al 2027. A fine gennaio il Consiglio federale aveva però proposto di prolungare la moratoria fino alla fine del decennio allo scopo di lasciare il tempo sufficiente per discutere il disegno di una nuova legge in preparazione.

I lavori non sono sufficientemente avanzati per evitare un vuoto giuridico alla scadenza dell’attuale moratoria, ha sottolineato Estelle Revaz (Partito socialista – PS) a nome della commissione. C’è il rischio che il Parlamento non sia in grado di elaborare e adottare il progetto per una nuova legge se la proroga è limitata a due anni, come inizialmente previsto.

Questa flessibilità consentirà inoltre di redigere la nuova legge tenendo conto dei futuri sviluppi all’interno dell’Unione Europea. Una proposta della Commissione europea sulle piante derivate da nuove tecnologie di riproduzione è attualmente in fase di negoziazione. Secondo il Consiglio federale, è difficile stimare quando questo processo sarà completato.

No a OGM, solo per scopi di ricerca

In base alla moratoria non possono essere rilasciate autorizzazioni per la messa in commercio, per fini agricoli, orticoli o forestali, di piante e parti di piante geneticamente modificate, di sementi geneticamente modificate e di altro materiale vegetale di moltiplicazione geneticamente modificato, nonché di animali geneticamente modificati. In Svizzera tali OGM possono essere autorizzati solo a scopi di ricerca.

Viste le garanzie fornite dal Consiglio federale di portare a termine al più presto i lavori relativi al mandato conferitogli nel 2021, la maggioranza del Nazionale ha ritenuto opportuno prorogare la moratoria di cinque anni, fino al 2030. Il plenum ha tuttavia rilevato che l’elaborazione della legge speciale non deve più subire ritardi e che non si deve andare oltre a quanto previsto dalla moratoria.

Il consigliere federale Albert Rösti ha promesso che un progetto di legge verrà inviato in consultazione prossimamente. “Nei prossimi giorni o nelle prossime settimane”, ha dichiarato.

Minoranza PLR, PVL e Centro

Secondo una minoranza, composta da deputati di PLR, Verdi liberali e del Centro, una differenziazione dei vari metodi di selezione avrebbe permesso di evitare un ritardo nell’introduzione di organismi generati con nuovi metodi. Ha chiesto quindi che la moratoria sia estesa fino al 2030 per i metodi di selezione che utilizzano organismi transgenici (NGT2) e solo fino al 2027 per le tecnologie che non introducono materiale genetico transgenico (NGT1).

“L’agricoltura beneficerà di nuovi processi di coltivazione e di specie più resistenti”, ha dichiarato Dominik Blunschy (Centro). Katja Christ (Partito Verde liberale) ha aggiunto che queste nuove tecnologie contribuiscono a ridurre l’uso di pesticidi.

Per Regine Sauter (Partito liberale radicale – PLR, destra), le nuove tecnologie offrono un enorme potenziale per la coltivazione e la protezione delle piante. Un divieto di cinque anni su queste nuove tecnologie rappresenta una “eternità” per la ricerca. Ma Revaz ha replicato che il sostegno dei consumatori è essenziale. “Bisogna essere perfettamente in grado di spiegare la differenza tra i due metodi. È complesso e il rischio di perdere la fiducia dei consumatori è troppo grande”, ha dichiarato. Alla fine il plenum ha bocciato la proposta della minoranza con 141 voti contro 55.

Iniziativa popolare

Parallelamente alla proroga dell’attuale moratoria, lo scorso autunno è stata lanciata un’iniziativa popolare che chiede che l’ingegneria genetica sia regolata da norme severe. I promotori si oppongono in particolare alla volontà di allentare le regole per le piante modificate con nuove tecniche genomiche. Hanno tempo fino al 3 marzo 2026 per raccogliere le firme necessarie.

Deliberando sull’ultima proroga della moratoria, il Parlamento aveva incaricato il Consiglio federale di elaborare una regolamentazione basata sui rischi per l’autorizzazione di piante ottenute da nuove tecnologie di selezione. Il nuovo disegno di legge dovrebbe essere presentato dal Consiglio federale nel primo trimestre del 2026.

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