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Preventivo 2025, un quarto di miliardo in meno per la cooperazione internazionale

dibattito al consiglio nazionale
L'aiuto umanitario non si tocca. Keystone-SDA

Per compensare le maggiori uscite per la difesa, pari a 530 milioni di franchi, l'anno prossimo la Confederazione dovrà risparmiare 250 milioni nella cooperazione internazionale (escluso però l'aiuto umanitario).

Lo ha deciso mercoledì il Consiglio nazionale durante l’esame del preventivo 2025. Contrari il campo rosso-verde e i Verdi liberali.

Oltre a ciò, il plenum ha approvato per 109 voti a 77 una proposta di David Zuberbühler (Unione democratica di centro UDC, destra conservatrice) con cui s’intendono stralciare i 20 milioni destinati all’UNRWA, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati Palestinesi.

Come accennato, lo schieramento rosso-verde, i Verdi liberali e gli Evangelici (nel gruppo del Centro) hanno tentato sia di confermare i crediti proposti dal Consiglio federale sia di aumentarli. Entrambe i tentativi si sono scontrati con la volontà di UDC, Partito liberale radicale PLR (destra) e buona parte del Centro, che hanno giustificato le decurtazioni, come raccomandato dalla Commissione delle finanze, con la necessità di fissare nuove priorità a causa delle tensioni geopolitiche (leggi guerra in Ucraina) e l’obbligo di rispettare il freno all’indebitamento.

A nome del gruppo PLR, il ticinese Alex Farinelli ha spiegato questa correzione al ribasso dei mezzi concessi alla cooperazione col fatto che questa voce di spesa è quella che ha registrato i maggiori incrementi negli ultimi anni, a scapito proprio della difesa.

Tamara Funiciello (PS) e Gerhard Andrey (Verdi) hanno invece sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per la sicurezza della Svizzera e la sua reputazione, nonché la tradizione umanitaria. Sono proprio i programmi di aiuto sul terreno, ha rilevato Funiciello, a evitare che intere popolazioni cadano nella povertà e nella criminalità, la base di molti conflitti e guerre che spingono le persone ad andarsene.

A nome degli Evangelici, Marc Jost si è appellato ai valori cristiani della solidarietà, chiedendo, invano, che venissero almeno confermate le somme messe a disposizione dal Consiglio federale, in modo anche di fare un passo verso la commissione delle finanze del Consiglio degli Stati, che proporrà alla propria Camera un taglio alla cooperazione internazionale di “soli” 30 milioni.

Per quanto attiene alla cooperazione internazionale, la decisione odierna del Nazionale comporta un taglio di 150 milioni alla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (da 867 a 719 milioni) e di 52 milioni alle organizzazioni multilaterali (da 309 a 256 milioni).

La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) si vedrà ridurre le risorse destinate alla cooperazione economica di 50 milioni (a 350 milioni). Nessun taglio invece all’azione umanitaria che potrà fare affidamento su un budget di 400 milioni.

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