Il Nazionale vuole il finanziamento della 13esima AVS solo con un aumento dell’IVA
Il consigliere nazionale Patrick Hässig.
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Il Consiglio nazionale ha scelto di finanziare la tredicesima rendita AVS esclusivamente tramite un aumento temporaneo dell’IVA, respingendo altre proposte come l’incremento dei contributi salariali. Il dibattito si sposta ora al Consiglio degli Stati.
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La tredicesima AVS va finanziata esclusivamente tramite un aumento di 0,7 punti percentuali – per il momento limitato al 2030 – dell’imposta sul valore aggiunto. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio nazionale (la Camera bassa del Parlamento elvetico) con 108 voti contro 88 (2 le astensioni).
Il dossier torna al Consiglio degli Stati, che, oltre all’innalzamento dell’IVA, vorrebbe anche aumentare i contributi salariali.
Secondo le ultime cifre disponibili, la tredicesima AVS costerà 4,2 miliardi alla sua introduzione l’anno prossimo, ammontare che aumenterà progressivamente negli anni a seguire fino a raggiungere 5,4 miliardi nel 2040, ha spiegato il relatore commissionale Patrick Hässig. È dunque importante agire rapidamente.
Tuttavia, ha aggiunto l’altro relatore commissionale Benjamin Roduit, le nuove prospettive finanziarie dell’AVS mostrano che i deficit di ripartizione sono inferiori rispetto alle stime fatte in occasione dell’elaborazione del messaggio governativo. Nell’attesa di una riforma strutturale e durevole dell’AVS, è quindi sufficiente prevedere un finanziamento transitorio della 13esima. La commissione ha pertanto proposto un aumento temporaneo dell’IVA limitato al 2030.
La sinistra avrebbe voluto eliminare questo limite temporale. “La maggioranza prepara un futuro in cui potrà presentare l’innalzamento dell’età pensionabile come unica soluzione praticabile”, ha denunciato senza successo Léonore Porchet.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 10 settembre 2025:
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Non ha avuto miglior fortuna – 102 voti a 96 – la proposta dello schieramento rosso-verde e del Centro di ricorrere anche all’aumento dei contributi salariali per finanziare la tredicesima. “In questo modo i milionari contribuirebbero in misura molto maggiore al finanziamento della previdenza per la vecchiaia”, ha affermato Samira Marti.
Nel suo intervento la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha giustificato la scelta di intervenire unicamente nell’IVA, scartando quindi l’aumento dei contributi, con la necessità di ripartire i costi sull’insieme della società. Incluse quindi le persone pensionate che beneficeranno della 13esima rendita.
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