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Circa 2’500 manifestanti pro-Gaza a Ginevra e Losanna

manifestanti reggono bandiera palestinese gigante
I manifestanti hanno chiesto, tra le altre cose, la liberazione dei 10'000 prigionieri palestinesi detenuti da Israele. Keystone-SDA

Circa 2'500 persone hanno manifestato sabato pomeriggio a Ginevra e Losanna per chiedere il rilascio degli oltre 10'000 palestinesi detenuti da Israele. I partecipanti hanno anche denunciato la guerra a Gaza e gli assalti in Cisgiordania.

A Ginevra, secondo un conteggio di Keystone-ATS, quasi 2’000 manifestanti – 1’700 secondo la polizia – hanno risposto sabato all’appello del movimento BDS di Ginevra (Boicottaggio-Disinvestimento-Sanzioni contro Israele fino alla fine dell’apartheid e dell’occupazione in Palestina) in vista del 17 aprile, data in cui ricorre la giornata internazionale di solidarietà con i prigionieri palestinesi.

“Questi prigionieri sono privati dei loro diritti fondamentali. L’ONG israeliana B’Tselem ha riferito nel 2024 che sono vittime di torture”, ha dichiarato un membro di BDS parlando sulla Place de Neuve, aggiungendo che “il colonialismo e la pulizia etnica fanno parte del progetto di eliminazione del popolo palestinese”. Ha quindi denunciato “la terribile impunità di Israele, di cui anche noi siamo responsabili”, “dopo 18 mesi di crimini atroci e 77 anni di crimini di apartheid”.

“Chiediamo che la Svizzera si assuma le proprie responsabilità e si adoperi a favore del diritto internazionale”, ha affermato un oratore a nome della Lega svizzera per i diritti umani, osservando che “basta essere palestinesi per essere arrestati, in spregio alle Convenzioni di Ginevra”. Egli ha invitato la Confederazione a denunciare le torture e a “opporsi al genocidio adottando sanzioni”.

Secondo un membro dell’associazione palestinese Addameer, non ci sarà giustizia per il popolo palestinese senza il rilascio di tutti i detenuti. “I popoli liberi – ha dichiarato – devono esercitare pressioni contro l’occupazione illegale e imporre un boicottaggio economico, finanziario, culturale e accademico a Israele.”

Il corteo ha poi attraversato le vie dello shopping e il ponte del Monte Bianco, terminando nei pressi della stazione ferroviaria di Cornavin. “Palestina libera, da Gaza a Jenin”, “Tutti odiano i coloni”, “Viva la lotta del popolo palestinese” e “Israele, il criminale”, hanno scandito i manifestanti, che hanno osservato un minuto di silenzio, in ginocchio e con le mani dietro la schiena, in solidarietà con i prigionieri palestinesi.

Corteo anche a Losanna

A Losanna circa 650 manifestanti, secondo la polizia, si sono riuniti sabato intorno alle 14.00 presso la cattedrale, da dove si sono diretti verso la spianata di Montbenon. Le richieste degli organizzatori comprendevano il riconoscimento ufficiale di uno Stato palestinese da parte del Canton Vaud, il boicottaggio accademico e il disinvestimento dei fondi pubblici vodesi.

La marcia di Losanna è stata promossa da diverse organizzazioni e partiti della sinistra radicale, tra cui il POP, SolidaritéS Vaud, Lausanne Palestine, BDS Lausanne e le coalizioni Urgence Palestine, Sud Global e Contre-Attaque & Autonomie.

Giovedì il Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione (CICAD) aveva chiesto alle autorità dei due cantoni di vietare questi eventi carichi di odio.

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