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Circa 10’000 fallimenti in Svizzera nel 2023

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Guardando ai singoli settori, l'associazione ha registrato un forte aumento dei fallimenti aziendali, in particolare nei settori dell'informatica, dell'ospitalità, dei trasporti e della logistica. Keystone/gaetan Bally

Nel 2023 in Svizzera sono state sciolte circa 10'000 società. In particolare, sono aumentati i fallimenti per sovraindebitamento.

Nell’anno che si è appena concluso, è stato registrato un netto aumento delle insolvenze aziendali, ma solo un lieve incremento dei fallimenti privati, stando ai dati pubblicati giovedì dalla società d’informazioni economiche Creditreform.

Sono 7’335 le imprese che hanno dovuto depositare i bilanci per incapacità a far fronte ai pagamenti, vale a dire l’8,0% in più del 2022: si tratta di un numero record, sottolineano gli esperti e le esperte di Creditreform. A queste chiusure vanno poi aggiunte quelle per lacune nell’organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioniCollegamento esterno): queste sono scese sensibilmente, contraendosi del 19,4% a 2’663. Il numero complessivo dei fallimenti di aziende si attesta così a 9’998 (-1,0% su base annua). Secondo il portale delle piccole e medie imprese (PMI) del Segretariato di Stato per l’economia (SECO), i fallimenti dovuti a carenze organizzative si verificano di solito solo quando un’azienda ha già cessato le sue attività. 

Molte ditte muoiono, ma tante nascono: a livello nazionale le nuove iscrizioni al registro di commercio sono state 51’238, il 2,4% in più del 2022, gli stralci sono invece stati 30’760 (+9,6%), per una contrazione netta di 20’478.

I fallimenti di privati sono stati 8’280 nel 2023, con un incremento dello 0,7%, mentre le bancarotte di persone viventi sono scese sensibilmente (-15,1% a 823), mentre sono salite le eredità rifiutate (+2,9% a 7’457).

Guardando ai singoli settori, i fallimenti aziendali sono avvenuti in particolare nei settori dell’informatica, dell’ospitalità, dei trasporti e della logistica. Tuttavia, si è registrato un calo rispetto all’anno precedente nei settori dell’informazione e della comunicazione, del commercio all’ingrosso e al dettaglio e dell’edilizia e ingegneria civile.

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