I dati attuali dell'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) e dell'Ufficio federale di statistica confermano l'efficacia di questa misura di sicurezza stradale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
Keystone-ATS
Da 30 anni in Svizzera le cinture di sicurezza sono obbligatorie anche sui sedili posteriori delle automobili.
Nonostante l’aumento del traffico, il numero di morti e feriti gravi sulle strade svizzere è diminuito drasticamente negli ultimi decenni.
Secondo l’Ufficio federale delle strade, nel 2023 si sono verificati in totale 18’254 incidenti con danni alle persone sulle strade elvetiche. Complessivamente i morti sono stati 236, i feriti gravi 4’096 e quelli leggeri 17’404. 22 delle vittime erano passeggeri.
Nel 1994, prima dell’introduzione dell’obbligo delle cinture di sicurezza sui sedili posteriori delle auto, 637 persone erano morte in 23’527 incidenti, 5’923 erano rimaste gravemente ferite e 16’967 in modo lieve. 106 delle vittime di allora erano passeggeri.
Allacciare cintura sicurezza, un fatto scontato
Secondo l’UPI, oggi il 96% dei conducenti di auto, il 95% dei passeggeri sui sedili anteriori e il 92% di quelli sui sedili posteriori allacciano la cintura di sicurezza. Le differenze tra le regioni sono minime.
A titolo di paragone, nel 2000 un numero significativamente inferiore di conducenti (77%) e solo il 32% dei passeggeri dei sedili posteriori usava la cintura di sicurezza.
Questa misura ha evitato più di 5’700 feriti gravi e circa 650 morti in seguito a incidenti stradali in Svizzera negli ultimi dieci anni, ha precisato l’UPI. Ciò dimostra l’efficacia delle misure di sicurezza stradale obbligatorie. Ulteriori miglioramenti potrebbero essere ottenuti al massimo con misure tecniche.
Anche gli ultimi dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) confermano quanto rilevato dall’UPI. Nel 2023 il 6,6% delle persone decedute in incidenti in autovetture, il 20,3% dei feriti gravi e il 73% di quelli leggeri non indossava la cintura.
Per contro, la percentuale di vittime che avevano allacciato la cintura di sicurezza era solo dello 0,5%. Soltanto l’8% di coloro che l’avevano allacciata ha riportato ferite gravi e oltre il 91% ha riportato solo lesioni lievi.
Forte resistenza al momento dell’introduzione
L’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza è arrivato in Svizzera più tardi rispetto ad altri Paesi, in alcuni casi tra forti resistenze. È stato introdotto nel luglio 1981 dopo una votazione popolare molto combattuta. Inizialmente si applicava solo ai passeggeri sui sedili anteriori. Quelli sui sedili posteriori sono obbligati a portare le cinture di sicurezza solo dal 1994.
Dalla votazione del 30 novembre 1980 scaturì un risicatissimo “sì” (51,6%) con una frattura tra i cantoni di lingua tedesca e quelli latini: mentre Zurigo e Basilea Città approvarono il progetto di legge con oltre il 70%, esso fu respinto a larga maggioranza in tutti i cantoni francofoni e in Ticino.
La normativa è stata criticata dagli oppositori come paternalistica e come una privazione della libertà.
Quasi il 73% dei votanti vodesi, l’82% di quelli ginevrini e ticinesi, oltre l’85% dei giurassiani e oltre l’86% dei vallesani si pronunciarono contro la misura. Gli oppositori erano già stati attivi in passato: nel 1976, quando il Consiglio federale aveva voluto rendere obbligatorio l’uso delle cinture di sicurezza per la prima volta, un oppositore vallesano portò il caso fino al Tribunale federale. E i giudici losannesi annullarono poi la decisione del Governo nel settembre 1977.
Piattaforme online, gli esperti consigliano una strategia olistica
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le piattaforme online, come i social network o i motori di ricerca, influenzano la formazione dell'opinione pubblica e quindi la democrazia. La Commissione federale dei media (COFEM) raccomanda dunque una strategia olistica per controllarle.
Statuto S, tre ucraini su dieci in Svizzera lavorano
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sempre più rifugiati ucraini in Svizzera hanno un lavoro. Il tasso di occupazione delle persone a beneficio dello statuto S di protezione era di poco inferiore al 30% alla fine del 2024.
WEF 2025, Trump non parteciperà (di persona), mentre Zelensky sarà a Davos
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente eletto statunitense Donald Trump parteciperà al Forum economico mondiale (WEF) 2025 di Davos (GR) tramite videoconferenza. L'intervento del repubblicano è previsto per giovedì 23 gennaio, ha annunciato oggi il presidente del WEF Børge Brende.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Premio Wakker 2025 è stato assegnato al comune di Poschiavo (GR) per aver saputo combinare tradizione e progresso diventando un modello per il futuro delle regioni di montagna.
Preoccupano le pratiche di polizia e le carceri affollate in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Comitato europeo contro la tortura è preoccupato per le pratiche di polizia applicate in Svizzera e per le carceri sovraffollate.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il produttore di cioccolato Lindt & Sprüngli è riuscito ad aumentare le vendite l'anno scorso, nonostante l'incremento del costo delle materie prime agricole. Il gruppo zurighese ha perfezionato i propri obiettivi finanziari.
“I prezzi degli skipass in Svizzera non sono trasparenti”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Fondazione svizzero-tedesca per la protezione dei consumatori (SKS) critica le stazioni sciistiche per la loro offerta di "prezzi flessibili": a suo avviso, spesso manca la trasparenza quando si tratta di abbonamenti stagionali e carte giornaliere.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) su Credit Suisse (CS) conferma che UBS ha pagato un prezzo troppo basso per rilevare l'istituto concorrente.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nelle famiglie svizzere si rinuncia sempre di più alla carne: la quota di quelle che consuma prodotti animali senza restrizioni è passata da circa il 71% nel 2022 a circa il 64% l'anno scorso, indica un'indagine dell'Università di San Gallo.
Iran, riunione a Ginevra con Francia, GB e Germania sul nucleare
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Iran e i Paesi del gruppo noto come E3 - Gran Bretagna, Francia e Germania - si sono incontrati a Ginevra per discutere del programma nucleare di Teheran ad appena una settimana dall'insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
UPI: troppi incidenti sulle strade, bisogna agire
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il direttore dell'Ufficio prevenzione infortuni (UPI), Stefan Siegrist, ha lanciato un appello alla politica affinché reagisca di fronte all'incremento degli incidenti sulle strade svizzera. L'Ufficio federale delle strade (USTRA) va sostenuto meglio.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.