CH-UE, firmata un’intesa sulla partecipazione ai programmi di ricerca
La firma di un accordo tra il consigliere federale Guy Parmelin e la commissaria europea Ekaterina Zaharieva sancisce la partecipazione della Svizzera ai programmi di ricerca e istruzione dell'UE, segnando un passo cruciale per il rafforzamento delle relazioni tra Berna e Bruxelles.
Una prima tappa volta ad approfondire le relazioni fra la Svizzera e l’UE. Così si sono espressi lunedì a Berna il consigliere federale Guy Parmelin, e la commissaria europea, Ekaterina Zaharieva, firmando l’accordo di associazione ai programmi europei di ricerca.
L’accordo sulla partecipazione della Confederazione ai programmi dell’UE, il programma di ricerca Horizon Europe e il programma di istruzione Erasmus plus, era già stato firmato in via provvisoria all’inizio di aprile per consentire alle ricercatrici e ai ricercatori attivi in Svizzera di partecipare più rapidamente ai programmi.
Gettare ponti
Per il ministro Parmelin, la firma odierna rappresenta una “gioia”. Non si tratta di una semplice tappa formale, ma di “un segnale forte per una maggiore cooperazione fra il nostro Paese e Bruxelles”, ha spiegato.
L’associazione elvetica ai programmi di ricerca fa parte del pacchetto di accordi che verrà discusso l’anno prossimo in parlamento, ha ricordato Parmelin. Simili programmi scientifici, fortemente voluti dal mondo accademico e delle imprese, rappresentano una risposta comune alle sfide future nel campo della digitalizzazione, della salute e dello sviluppo sostenibile, ha spiegato il ministro democentrista.
Lo sviluppo del sapere non conosce frontiere, ha rammentato il consigliere federale, dicendo che la Svizzera ha bisogno di costruire ponti anche per preservare la sua concorrenzialità e il bene dei nostri cittadini.
Grazie a questo firma, ha aggiunto il vodese, la Svizzera è formalmente associata ai programmai di ricerca UE e, rispetto al recente passato, alla sua rete di contatti. Non dovremo più finanziare noi direttamente i ricercatori attivi nella Confederazione e impegnati su programmi europei, bensì lo farà Bruxelles. Ad ogni modo, la Svizzera dovrà sempre contribuire, ha sottolineato, specificando che il per il 2026 questa somma si aggirerà sui 611 milioni di franchi.
Fiducia nella Svizzera
Nel suo intervento, Zaharieva ha sottolineato come la Svizzera, situata nel cuore del Vecchio Continente, e l’UE siano partner naturali e che la firma dell’accordo è la prima tappa di un processo di approfondimento delle relazioni reciproche.
Grazie a questa intesa, ha spiegato la commissaria europea, rafforziamo la cooperazione in ambito scientifico ed economico, facilitando e migliorando la vita dei ricercatori svizzeri ed europei che già lavorano a stretto contatto.
Interrogata su un eventuale “no” elvetico al pacchetto di accordi e sulla possibilità che la Svizzera venga di nuovo esclusa dai programmi scientifici comunitari, Zaharieva ha detto di credere nei processi politici della Confederazione e si è detta ottimista sull’esito finale.
I contenuti
Il 21 ottobre scorso, gli Stati membri dell’Unione hanno autorizzato la Commissione europea a sottoscrivere con Berna i programmi UE (EUPA) che regolano la partecipazione della Svizzera a programmi quali Orizzonte Europa, Euratom, ITER, Europa Digitale, Erasmus+ e EU4Health. Per quanto riguarda il primo, la firma consente alla Confederazione di prendervi parte retroattivamente, ossia dal primo gennaio di quest’anno.
Berna parteciperà poi gradualmente agli altri programmi, ad esempio a ITER (realizzazione di un reattore termonucleare sperimentale) a partire dal 2026 e a Erasmus+ (scambio e formazione) dal 2027.
Affinché l’EUPA possa essere attuato, la Svizzera dovrà completare le procedure per l’entrata in vigore del pacchetto di accordi, i cui negoziati si sono conclusi lo scorso dicembre, entro la fine del 2028.
Esso mira a stabilizzare e sviluppare ulteriormente le relazioni sull’asse Berna-Bruxelles e prevede, fra le altre, nuove intese nei settori della salute, della sicurezza alimentare e dell’elettricità, o meccanismi quali la ripresa dinamica del diritto europeo.
La firma degli altri accordi è attualmente in calendario per il primo trimestre del 2026. Il Consiglio dell’UE deve ancora autorizzare la Commissione europea a procedere in tal senso.
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