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Sanità, via libera di Berna a nuove tariffe per prestazioni ambulatoriali

Baume-Schneider
La ministra della sanità Baume-Schneider. Keystone-SDA

Dopo oltre vent'anni l'attuale sistema tariffale per il conteggio delle prestazioni sanitarie ambulatoriali verrà sostituito.

Oggi il Consiglio federale ha infatti dato il suo OK definitivo per l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2026, della nuova struttura TARDOC e dei nuovi importi forfettari.

“L’approvazione e l’attuazione del nuovo sistema tariffale globale per le prestazioni mediche ambulatoriali rappresenta un notevole progresso”, ha chiosato la “ministra” della sanità Elisabeth Baume-Schneider questo pomeriggio in apertura della conferenza stampa. L’attuale struttura TARMED, infatti, è in vigore dal 2004 e non è più considerata adeguata alla realtà della medicina odierna, ha puntualizzato.

La revisione del sistema attuale ha richiesto lunghe e accese discussioni durate parecchi anni, prima che i fornitori di prestazioni (FMH e H+) e le associazioni mantello degli assicuratori (curafutura e santésuisse) trasmettessero al Consiglio federale nel 2023 un disegno attuabile, sotto forma di due domande distinte: una concernente la struttura tariffale per singola prestazione (TARDOC), l’altra concernente quella forfettaria per paziente (importi forfettari nel settore ambulatoriale). Queste due andranno ora a comporre il futuro sistema tariffale globale per le prestazioni mediche ambulatoriali.

In generale – ha spiegato la responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI) – TARDOC consente una fatturazione della durata delle consultazioni più precisa rispetto all’attuale TARMED e tiene conto meglio delle specificità e delle esigenze dei medici di famiglia. Gli importi forfettari, invece, permettono di semplificare il conteggio delle prestazioni e di limitare gli incentivi all’aumento quantitativo dei servizi fatturati, ha dichiarato Baume-Schneider.

Migliore coordinamento

Conformemente a quanto richiesto dal Consiglio federale il 19 giugno 2024, le due strutture tariffali sono state coordinate tra loro. “Il coordinamento riguarda segnatamente le definizioni di base (p. es. la nozione di consultazione) e il campo d’applicazione di ciascuna delle due strutture tariffali”, ha affermato la “ministra” della sanità. “I partner coinvolti hanno inoltre deciso di precisare le interpretazioni mediche e le regole di fatturazione per le posizioni legate alle emergenze e alle consultazioni o alle visite urgenti”.

Per quanto riguarda la versione degli importi forfettari nel settore ambulatoriale parzialmente approvata dall’esecutivo l’estate scorsa, sono state poi stralciate dal catalogo circa 140 posizioni, affinché questi ultimi vengano utilizzati prevalentemente negli ospedali e meno negli studi medici. Nella loro versione attuale, i 315 importi forfettari nel settore ambulatoriale restanti rappresentano il 13% del volume totale dei costi ambulatoriali. Nell’ambito degli studi medici, rappresentano il 9% del volume totale dei costi (20% nella versione precedente) contro il 19% negli ospedali.

“La modifica del sistema in regime ambulatoriale non deve comportare di per sé un aumento dei costi delle prestazioni mediche”, ha ribadito la consigliera federale. In risposta alle richieste dell’esecutivo, “i partner tariffali hanno così armonizzato tra le due strutture – TARDOC e gli importi forfettari – il metodo volto a garantire la neutralità dei costi”, ha aggiunto la capa del DFI.

Approvazione limitata nel tempo

“L’introduzione del nuovo sistema tariffale globale rappresenta una grande sfida per il sistema sanitario e un cambiamento fondamentale nelle modalità di fatturazione delle prestazioni mediche ambulatoriali”, ha detto la consigliera federale giurassiana, ammettendo che l’adeguamento approvato oggi “non è perfetto”.

Infatti, stando a Baume-Schneider, “le due strutture dovranno essere migliorate, soprattutto per quanto riguarda l’omogeneità di certi importi forfettari nel settore ambulatoriale, i minutaggi e i tassi di occupazione delle infrastrutture previsti” in TARDOC. Per consentire questi adeguamenti, l’approvazione del Consiglio federale è limitata al 31 dicembre 2028.

La responsabile del DFI ha lanciato un appello rivolgendosi a tutti gli attori del settore sanitario affinché accompagnino il suddetto cambiamento con pazienza. “Questo nuovo sistema tariffale globale rappresenta un passo avanti, ma appunto solo un passo”, ha accentuato Baume-Schneider. “È dinamico e dunque destinato a evolversi”, ha ribadito di fronte ai media.

Per questo motivo, l’organizzazione nazionale per le tariffe ambulatoriali dei fornitori di servizi e degli assicuratori (OTMA) esaminerà i nuovi importi forfettari nel corso del primo anno dalla loro introduzione. Anche le associazioni mediche specialistiche saranno coinvolte in questi lavori. Il DFI e l’Ufficio federale della sanità pubblica seguono da vicino i lavori di OTMA e dei partner tariffali, che stanno già preparando una versione successiva delle strutture tariffali.

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