Per il Governo l’obbligo di costruire rifugi in Svizzera va esteso
In Svizzera ci sono migliaia di rifugi antiatomici di tutte le dimensioni
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La capacità di resistenza della Confederazione in caso di guerra va migliorata rendendo obbligatoria la costruzione di rifugi.
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Per mantenere la capacità di resistenza della Svizzera nel caso di un conflitto armato, occorrerà estendere l’obbligo di costruire rifugi e quello di versare contributi sostitutivi agli ampliamenti, alle ristrutturazioni e ai cambiamenti di destinazione.
È la posizione del Consiglio federale, che nella sua seduta di mercoledì ha posto in consultazione una revisione dell’OCPi, l’ordinanza sulla protezione civile. I provvedimenti di cui sopra permetteranno di “prendere in considerazione i mutamenti in ambito di costruzione di abitazioni”, si legge in una nota diramata dal Governo.
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Le misure incluse nel progetto si prefiggono di tutelare il valore e il rimodernamento degli edifici di protezione. Esse, continua la nota, includono anche “la sostituzione di componenti obsolete come apparecchi di ventilazione e filtri di protezione”. La Confederazione prevede inoltre investimenti sostanziosi (14-15 milioni di franchi all’anno, contro i 9 attualmente stanziati) in relazione agli impianti di protezione civile destinati agli organi di condotta e alla stessa protezione civile.
L’Esecutivo prevede anche di aumentare i contributi sostitutivi da 800 a 1’400 franchi per ogni posto protetto, al fine di bilanciare l’incremento dei costi di costruzione dei rifugi. Tali contributi permettono di coprire i “costi per la salvaguardia del valore e per il rimodernamento dei rifugi destinati alla popolazione”.
Il Consiglio federale specifica che la minaccia di un conflitto armato è “reale” al giorno d’oggi, soprattutto se si considerano la guerra in Ucraina, i conflitti in Medio Oriente e altri contesti analoghi. Ritiene di conseguenza determinante l’introduzione delle sopracitate misure.
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