Gli allevatori elvetici non riescono più a soddisfare le richieste di uova dei consumatori. Per far fronte all'elevata domanda, il Consiglio federale ha deciso dunque oggi di incrementare il contingente doganale del 48%, portandolo a 31'000 tonnellate.
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Keystone-ATS
Dal 1° giugno fino a fine anno saranno quindi possibili importazioni integrative di al massimo 10’000 tonnellate di uova di consumo, pari a circa 158 milioni di unità, a un’aliquota di dazio bassa. La decisione si è resa necessaria poiché la produzione interna non è in grado di soddisfare, da sola, l’aumento della domanda, si legge in una nota governativa diramata in occasione della seduta odierna dell’esecutivo.
Stando all’esecutivo, la misura consentirà di importare fino a fine anno circa 158 milioni di uova in più. Il forte aumento del contingente doganale garantirà l’approvvigionamento interno di uova di consumo nel corso dell’anno.
Il fabbisogno della popolazione svizzera è in forte aumento. Solo dal 2023 al 2024 il consumo pro capite è salito di 9 unità, raggiungendo 198 uova all’anno, pari a quasi il 5% in più. Sebbene la produzione svizzera sia aumentata del 2,8% nello stesso periodo, una parte del consumo aggiuntivo deve essere coperta con le importazioni.
Il contingente doganale per le uova di consumo comprende il quantitativo di uova di consumo che può essere importato a un’aliquota di dazio bassa. Alla luce degli sviluppi sul mercato, questo contingente è già stato aumentato in modo permanente di oltre 3’500 tonnellate, portandolo a 21’000 tonnellate per l’anno in corso. Tuttavia – sottolinea la nota – già all’inizio di febbraio era prevedibile che anche questo nuovo quantitativo non sarebbe stato sufficiente a coprire il fabbisogno interno fino alla fine del 2025. Nel primo trimestre del 2025 il contingente doganale era già stato utilizzato al 40%.
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