Le ragioni del Governo svizzero per dire sì a una nuova imposta sulle residenze secondarie

L'abolizione del valore locativo è legata all'adozione di un'imposta immobiliare cantonale, facoltativa, sulle abitazioni secondarie, modifica costituzionale che il Consiglio federale chiede di approvare il prossimo 28 di settembre.
Dopo numerosi tentativi esperiti in passato di modificare l’attuale imposizione della proprietà, ha affermato stamane davanti ai media la “ministra” della finanze Karin Keller-Sutter, il parlamento è infine riuscito a proporre una riforma globale dell’imposizione della proprietà che include l’abolizione del valore locativo (un reddito fittizio, calcolato sulla base dell’importo che si potrebbe ricavare dalla locazione dell’immobile, da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione introdotto nel lontano 1915) sia sulle case primarie che secondarie.
“Come Consiglio federale sosteniamo la riforma proprio perché prevede un cambio totale di sistema”, ha sottolineato la presidente della Confederazione. I precedenti tentativi sono naufragati soprattutto perché concedevano ancora numerose deduzioni fiscali. Riducendo al minimo le detrazioni soprattutto per l’imposta federale diretta, la riforma limita anche le minori entrate per l’insieme delle amministrazioni pubbliche, ha ricordato la “ministra” delle finanze, secondo cui non si può avere “il soldino e il panino”.
>>> Il servizio del TG:
Meno burocrazia e meno debiti
L’attuale situazione favorisce inoltre un elevato indebitamento privato, poiché quasi tutti gli interessi passivi possono essere dedotti dalle imposte, ha sottolineato Keller-Sutter.
La riforma riduce questo incentivo e può quindi contribuire a lungo termine alla stabilità del sistema finanziario, semplificando inoltre il sistema fiscale per i contribuenti, che dovranno riempire meno scartoffie, e per le amministrazioni fiscali cantonali, per le quali non è sempre facile, tra l’altro, determinare il valore locativo.
>>> Cos’è il valore locativo? La risposta in questo approfondimento.
L’eccezione
Come ricordato, ogni riforma di vasta portata ha il rovescio della medaglia perché, se da un lato favorisce, a determinate condizioni, soprattutto i proprietari di abitazioni primarie, dall’altro prevede anche lo stralcio di quasi tutte le deduzioni concesse finora, non solo per gli interessi passivi, ma anche per i costi di manutenzione e, per quanto attiene all’imposta federale diretta, anche delle spese per il miglioramento energetico dell’abitazione.
È tuttavia prevista un’eccezione, ha spiegato la consigliera federale PLR, per le persone che acquistano per la prima volta un immobile in Svizzera da utilizzare come abitazione primaria. Esse beneficeranno di una deduzione di prima acquisizione, di durata e ammontare limitati, per gli interessi su debiti.
Cantoni turistici
Per quanto attiene ai Cantoni periferici, specie quelli a vocazione turistica – come Ticino, Vallese e Grigioni, ha ricordato Keller-Sutter -, ostili all’abolizione del valore locativo per le residenze secondarie, è quindi prevista la possibilità, ma non l’obbligo, di introdurre un’imposta immobiliare per compensare parte delle perdite fiscali, ha spiegato Keller-Sutter.
Ed è proprio ciò su cui si voterà il 28 di settembre, ha ribadito la presidente della Confederazione, rammentando che l’abolizione del valore locativo dipende dall’accettazione o meno della modifica costituzionale in consultazione. Senza questa imposta, insomma, tutto rimarrà così com’è ora.
Le ripercussioni fiscali
Per quanto attiene alle ripercussioni fiscali sui singoli proprietari e sulle casse pubbliche, molto dipenderà dal livello dei tassi ipotecari, ha specificato Keller-Sutter. Con un tasso medio dell’1,5% come oggi, il carico fiscale sarà inferiore, mentre aumenterà con l’innalzamento degli interessi.
Le minori entrate globali sono stimate in 1,8 miliardi di franchi, di cui 400 milioni in meno per la Confederazione e 1,4 milioni per Cantoni e Comuni. Calcoliamo anche minori entrate per 260 milioni dalle imposte percepite sulle case secondarie, ha aggiunto.
Con un tasso ipotecario del 3% la situazione è rovesciata, ha puntualizzato Keller-Sutter. In questo caso ci attendiamo maggiori entrate per Confederazione, Cantoni e Comuni. Sono escluse dalle stime, ha precisato la sangallese, le potenziali entrate dei Cantoni derivanti da eventuali imposte immobiliari sulle abitazioni secondarie destinate prevalentemente a uso proprio.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.