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I Governo dice “no” all’apertura domenicale dei negozi nei quartieri turistici delle città

Il consigliere federale Guy Parmelin.
Il consigliere federale Guy Parmelin. Keystone-SDA

Finisce in un nulla di fatto il progetto che si prefiggeva di dare ai Cantoni la possibilità di aumentare il lavoro domenicale nei negozi, tenendo conto delle esigenze specifiche delle località turistiche.

Stando a una nota governativa diffusa mercoledì, il consigliere federale Guy Parmelin ha deciso di abbandonare la modifica della relativa ordinanza. L’idea non cade però nel dimenticatoio: se ne riparlerà nell’ambito di una revisione della legge sul lavoro.

Il previsto articolo di ordinanza puntava a creare una base legale a livello nazionale per le aperture domenicali dei negozi situati nei quartieri delle grandi città con un commercio turistico internazionale. La richiesta di estendere il concetto di “regione turistica” ai centri urbani era stata presentata all’inizio del 2022 da diverse organizzazioni e numerosi Cantoni.

Durante la procedura di consultazione sono pervenuti 80 pareri. Le associazioni di categoria e dei datori di lavoro hanno criticato la mancanza di ambizione del progetto, mentre i sindacati si sono opposti a qualsiasi ulteriore allentamento del divieto di attività domenicale.

In generale, il progetto non ha raccolto un sostegno sufficiente, né da parte dei Cantoni, né da parte dei partiti o di altre organizzazioni. Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), ha quindi deciso di non portarlo avanti.

Nel frattempo però, le Commissioni dell’economia e dei tributi di entrambe le Camere sono entrate in materia su un’iniziativa del Canton Zurigo che propone una revisione parziale della legge sul lavoro per aumentare il numero di domeniche in cui il personale dei negozi può essere impiegato senza autorizzazione. Questo processo consentirà di riaprire la discussione e di ripartire da una nuova base che risponda alle esigenze espresse dal settore turistico e dai Cantoni, sottolinea il Consiglio federale.

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