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Giro di vite dal Consiglio federale sullo statuto S per le rifugiate e i rifugiati ucraini

segreteria di stato per la migrazione
Ridotta la possibilità di ottenere lo statuto S. Keystone-SDA

In futuro, lo statuto di protezione S dovrebbe essere concesso soltanto alle persone provenienti da regioni ucraine in cui la vita e l'integrità fisica sono concretamente minacciate.

Il Consiglio federale, dando seguito a una richiesta del Parlamento ha proposto che in futuro lo statuto di protezione S concesso alla popolazione ucraina dall’inizio del conflitto venga concesso solo a chi proviene da regioni del Paese in cui la vita e l’integrità fisica sono concretamente minacciate. Inoltre, chi è in possesso di questo documento potrebbe soggiornare in Ucraina soltanto per 15 giorni per semestre. L’Esecutivo intende così attuare tre interventi parlamentari in tal senso e ha posto mercoledì queste proposte in consultazione, indica una nota governativa.

Regioni “sicure” e “non sicure”

In futuro, se le proposte del Governo saranno formalmente adottate, per la concessione dello statuto di protezione S la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) distinguerà tra regioni “sicure” e “non sicure”. Secondo una valutazione attuale della SEM, in diverse regioni occidentali dell’Ucraina non sono in corso intensi combattimenti. Per questo motivo, le persone residenti in queste zone che giungeranno in Svizzera otterranno lo statuto di protezione S solo in casi eccezionali.

Poiché la situazione di sicurezza in Ucraina è in continua evoluzione, le regioni definite come “sicure” potranno essere adeguate in qualsiasi momento. Le persone escluse dallo statuto S potranno comunque presentare una domanda d’asilo in Svizzera, viene ancora precisato.

Limitazione geografica

Con questa limitazione geografica della cerchia di persone cui è possibile accordare lo statuto S, il Consiglio federale attua una mozione accolta dal Parlamento nella sessione invernale 2024.

In caso di proroga dello statuto S nell’autunno 2025, l’esecutivo adeguerà di conseguenza la sua decisione di portata generale sulla concessione della protezione provvisoria, dopo aver consultato i Cantoni, le istituzioni di soccorso e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR). Il Consiglio federale intende inoltre continuare a coordinarsi strettamente con l’UE.

Limitati i viaggi in Ucraina

Adeguando la prassi relativa alla durata di soggiorno consentita nel Paese di origine o provenienza, il Consiglio federale attua due mozioni del Centro, anch’esse accolte dal Parlamento nella sessione invernale 2024. La SEM potrà revocare lo statuto S se una persona ha soggiornato in Ucraina ripetutamente o per un lungo periodo.

In futuro, le persone con statuto S potranno soggiornare nel loro Paese d’origine al massimo per 15 giorni per semestre. Attualmente sono consentiti 15 giorni per trimestre. Questo adeguamento è in linea con la modifica della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione decisa dal Parlamento nel 2021, che vieta i viaggi all’estero alle persone ammesse provvisoriamente, alle persone bisognose di protezione e ai richiedenti l’asilo. La consultazione sulle ordinanze esecutive necessarie per l’entrata in vigore di questa modifica e sulle disposizioni derogatorie previste sarà avviata a fine ottobre 2025, viene ancora precisato.

Lo statuto S non è un’ammissione provvisoria

Il Consiglio federale intende, per il momento, rinunciare a una revisione di legge volta a equiparare lo statuto di protezione S all’ammissione provvisoria. A suo avviso, l’elaborazione di un progetto in tal senso sarà opportuna solo dopo aver maturato esperienza con la revoca dello statuto S per persone provenienti dall’Ucraina.

A prescindere da ciò, il Governo intende eliminare le differenze esistenti in materia di attività lucrativa, al fine di promuovere ulteriormente il tasso d’occupazione delle persone con statuto di protezione S. La consultazione su questo progetto preliminare è terminata il 2 giugno 2025, conclude la nota.

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