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Educazione dei figli non violenta sancita nella legge

sberle ai bambini
Ora il Consiglio federale, sulla scorta di una mozione adottata dal Parlamento, intende sancire espressamente questo divieto anche nella legge. Keystone-SDA

A chiederlo, forte dei pareri positivi espressi dalla cerchie interessate, è il Consiglio federale che sottopone alle Camere un messaggio in tal senso.

Il principio dell’educazione non violenta dei figli dovrebbe essere sancito per legge.

È quanto si propone il Consiglio federale nel messaggio alle Camere adottato oggi, forte anche dei pareri perlopiù positivi espressi dalla cerchie interessate nel corso della procedura di consultazione.

Il Governo intende in ogni caso preservare l’autonomia dei genitori nell’educare la prole e non propone alcun metodo educativo specifico.

Attualmente, indica una nota governativa odierna, è già proibito per legge ai genitori di ricorrere alla violenza nell’educazione dei figli: il diritto penale e le disposizioni sulla protezione dei minori del Codice civile tutelano i figli dalla violenza in famiglia.

Ora il Consiglio federale, sulla scorta di una mozione adottata dal Parlamento, intende sancire espressamente questo divieto anche nella legge inserendo, mediante una modifica del Codice civile (CC), il principio dell’educazione non violenta.

La nuova disposizione funge da principio guida e lancia un chiaro segnale alla società: la violenza nell’educazione e in particolare le punizioni corporali o altri trattamenti degradanti nei confronti dei minori non sono tollerati.

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Invece di proporre un metodo educativo specifico nell’intento di preservare l’autonomia dei genitori, l’esecutivo propone di potenziare la prevenzione ampliando le attuali offerte di consulenza e aiuto a bassa soglia per genitori e figli che in parte differiscono da regione a regione e migliorandone l’accesso.

I Cantoni dovranno provvedere affinché, in caso di difficoltà in ambito educativo, gli interessati abbiano a disposizioni sufficienti consultori e altre offerte di sostegno. L’obiettivo è offrire consulenza alle famiglie in ambito educativo e, se occorre, contribuire a superare i conflitti.

Allo scopo di ottenere l’effetto auspicato, il Consiglio federale intende accompagnare l’entrata in vigore della modifica di legge con misure di informazione e sensibilizzazione su scala nazionale cui parteciperà anche la Confederazione.

Alcuni dati

Secondo uno studio condotto dall’università di Friburgo nel 2023, circa 32’000 bambini in Svizzera hanno subito almeno una volta violenze fisiche con oggetti da parte dei loro genitori.

Stando alla ricerca, realizzata su un campione di 1’605 padri e madri, un fanciullo su dieci è già stato punito con uno schiaffo e 48’000 sono già stati messi sotto l’acqua fredda. Un numero ancora maggiore di bimbi è già stato insultato, umiliato o chiuso in camera per lunghi periodi dai genitori.

Nel dicembre 2022, le Camere federali avevano accolto una mozione della consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (Centro/FR) con la quale si chiede che il diritto all’educazione non violenta venga iscritto nel CC.

All’epoca, la consigliera federale Karin Keller-Sutter si era opposta all’atto parlamentare. A suo avviso, la Costituzione federale stabilisce già il diritto dei bambini e dei giovani a una particolare tutela della salute fisica e psichica, aveva precisato l’allora direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Anche le disposizioni di diritto penale e civile tutelano i fanciulli e i giovani dalla violenza.

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