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Il Consuntivo 2024 della Svizzera è quasi in pareggio (-80 milioni)

La ministra delle finanze, Karin Keller-Sutter
La ministra delle finanze, Karin Keller-Sutter. Keystone-SDA

Le maggiori entrate generate dall'imposta federale diretta, dall'IVA e dall'imposta preventiva hanno fatto bene all'esercizio 2024 della Confederazione, chiusosi con un leggero deficit (80 milioni di franchi), a fronte di un passivo stimato di 2,6 miliardi.

Per la prima volta dalla pandemia, il deficit della Confederazione è inferiore a un miliardo, ha affermato davanti ai media la ministra delle finanze, Karin Keller-Sutter, prospettando anche per il 2026 un saldo finanziario strutturale quasi in equilibrio.

Fra l’altro, il miglioramento della situazione ha permesso alla Confederazione di chiudere il bilancio con un’eccedenza di finanziamento strutturale di 1,3 miliardi, somma che sarà accreditata al conto di ammortamento per ridurre il debito causato dalla pandemia. Il bilancio ordinario contribuirà insomma per la prima volta un contributo alla riduzione del debito di circa 27 miliardi.

Tuttavia, ha messo in guardia la consigliera federale sangallese, senza correttivi ci attendono dal 2027 deficit miliardari. Per questo è importante applicare nella sua totalità il programma di risparmi ora in consultazione, ha aggiunto, pena un possibile aumento delle imposte. Il pianificato potenziamento dell’esercito, ha messo in guardia Keller-Sutter, potrà essere finanziato soltanto se il pacchetto di sgravio sarà attuato e in particolare se si troverà un modo per finanziare adeguatamente l’AVS.

“Un problema di uscite”

Secondo Keller-Sutter, le cifre del bilancio ordinario del 2024 dimostrano che non abbiamo un problema di entrate, bensì di uscite. Mentre le entrate presentano una chiara progressione rispetto all’anno precedente (+5,9% o +4,7 miliardi) dovuta alla buona situazione economica – specie di Cina e Stati Uniti – le uscite ordinarie sono cresciute del 4% (+3,2 miliardi) trainate in particolare dai contributi alle assicurazioni sociali (+1,5 miliardi) per effetto della riforma dell’AVS.

A queste spese, ha sottolineato la “ministra” PLR, si aggiungono i contributi destinati ai Cantoni e ai Comuni (+un miliardo), i maggiori contributi nell’ambito della riduzione dei premi malattia (300 milioni) e della perequazione finanziaria (200 milioni).

Preventivo 2026

Come d’abitudine, ha affermato Karin Keller-Sutter, nel corso della sua seduta il Consiglio federale ha esaminato la situazione politico-finanziaria in vista del preventivo 2026. A tale riguardo, probabilmente non saranno necessarie ulteriori riduzioni oltre a quelle decise dal Parlamento negli anni scorsi per un ammontare di 400 milioni.

Nei prossimi tre anni, inoltre, ci attendiamo maggiori entrate supplementari per circa 1,6 miliardi da parte di imprese che operano, specie a Ginevra, nel settore energetico e nel commercio di materie, ha spiegato la sangallese.

A breve termine ciò comporterà un determinato sgravio che dovrebbe aiutare a cofinanziare il maggiore aumento delle uscite deciso dal Parlamento soprattutto a favore dell’esercito e il contributo obbligatorio a Orizzonte Europa.

Prospettiva 2027

La schiarita sul fronte finanziario per il 2026 non deve però ingannare, secondo la responsabile del Dipartimento federale delle finanze giacché per il 2027 è previsto un deficit strutturale di 1,9 miliardi che salirebbe a 2,3 miliardi nel 2028 qualora il pacchetto di sgravi non venisse applicato nella sua interezza.

Il progetto governativo sgraverebbe il bilancio della Confederazione di 2,7 miliardi a partire dal 2027 (2028: 3,6 miliardi) e, secondo le intenzioni dell’esecutivo, creerebbe un margine di manovra finanziario pari a 0,8 miliardi (2028: 1,3 miliardi).

Attualmente si ipotizza però ancora che dal 2027 il contributo federale all’AVS in relazione al finanziamento della 13esima mensilità AVS potrà essere ridotto al 19,5%, ha sottolineato Keller-Sutter. Ma se il Parlamento dovesse respingere tale diminuzione, il margine di manovra a disposizione a partire dal 2027 si ridurrebbe di 0,4 miliardi, ha aggiunto.

A tale riguardo, nelle cifre non figurano i fattori legati ai rapporti con l’UE (Erasmus+, Copernicus, contributo di coesione: 200-900 milioni), dato che i relativi costi devono ancora essere determinati con precisione o dovranno essere sostenuti soltanto dopo il 2029. Il Parlamento, ha ricordato l’esponente PLR nell’esecutivo, deve inoltre decidere se intende prorogare l’aliquota speciale per il settore alberghiero, che dal 2028 causerebbe minori entrate per 200-300 milioni.

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