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Definiti i punti cardine dell’attuazione dell’accordo sull’energia con l’UE

Il consigliere federale Albert Rösti.
Il consigliere federale Albert Rösti. Keystone-SDA

I punti cardine dell'attuazione del previsto Accordo sull'energia elettrica tra la Svizzera e l'Unione europea (UE) sono stati definiti nella seduta di mercoledì del Consiglio federale.

Al centro della discussione, in particolare, la liberalizzazione del mercato elettrico, secondo la quale tutti i consumatori finali nella Confederazione potranno scegliere liberamente il loro fornitore, il futuro del servizio universale nonché la tutela degli utenti e del personale del settore.

L’esecutivo ha ora incaricato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) di proseguire i colloqui con gli “stakeholder” (gli attori coinvolti nel progetto) elvetici, ha indicato in una conferenza stampa odierna il consigliere federale Albert Rösti.

Quest’ultimo ha detto chiaramente che “nel caso in cui non si riesca a raggiungere un’intesa sull’elettricità con l’Unione europea, saranno necessarie maggiori centrali di riserva”. Per questo motivo, l’Ufficio federale dell’energia (UFE) ha selezionato cinque progetti che soddisfano tutti i criteri stabiliti e che potrebbero essere operativi tra il 2027 e il 2030. Si tratta, ha precisato Rösti, dell’attuale centrale di Monthey, che produce 55 MW, delle centrali di Sisslerfeld 1 e 2 (Argovia), rispettivamente con 13 MV e 180 MV, della centrale di Stein (Argovia) con 44 MW e della centrale di Auhafen (Basilea Campagna), che produce 291 MW all’anno.

Negoziati conclusi in dicembre

Secondo il ministro dell’energia, l’Accordo con l’UE, i cui negoziati si sono conclusi lo scorso dicembre, prevede che anche la Svizzera apra il proprio mercato elettrico a tutti i consumatori finali. Nell’Unione europea il mercato è stato liberalizzato già nel 2007. In molti Stati dell’UE esistono ancora un servizio universale e prezzi regolamentati, che tuttavia il diritto energetico europeo ammette solo a determinate condizioni. In Svizzera, il mercato dell’elettricità è stato parzialmente liberalizzato dal 2009.

Il servizio del TG 20.00 della RSI del 14 maggio 2025:

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Nell’interesse della tutela degli utenti e del servizio pubblico, l’Accordo sancisce esplicitamente il diritto della Svizzera di introdurre un servizio universale con prezzi regolamentati per le economie domestiche e le imprese i cui consumi si mantengano al di sotto di una determinata soglia. Il progetto di legge per l’attuazione dell’Accordo (ossia la revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico), a detta di Rösti, prevede tutta una serie di misure.

Apertura del mercato

In primis, vi sarà un’apertura del mercato: con l’entrata in vigore dell’Accordo sull’energia elettrica tutti i consumatori saranno liberi di scegliere il proprio fornitore di elettricità e non saranno quindi più vincolati all’attuale servizio universale fornito dal gestore della rete di distribuzione locale.

Coloro che non desiderano passare a un regime di libero mercato rimarranno automaticamente nel servizio universale con il fornitore locale di energia a prezzi regolamentati. Avranno diritto di rimanere nel servizio universale i clienti (economie domestiche e piccole imprese) con un consumo massimo di 50 MWh all’anno e per centro di consumo. Tale soglia corrisponde a circa 10 volte il consumo medio di una famiglia svizzera all’anno.

Sarà inoltre possibile tornare dal libero mercato al servizio universale, ha sottolineato Rösti.

Misure per la tutela dei consumatori

In secondo luogo, vi saranno delle misure per la tutela dei consumatori: l’apertura del mercato verrà accompagnata da alcuni provvedimenti per la protezione degli utenti. Verrà creato, ad esempio, un portale per il confronto delle offerte e un organo di mediazione analogo a quello già esistente nel settore delle telecomunicazioni.

Per garantire la trasparenza del mercato dell’energia elettrica e prevenire gli abusi, i contratti dovranno contenere requisiti minimi relativamente a prestazioni offerte, qualità, tariffe, durata del contratto, modalità di disdetta, responsabilità o composizione delle controversie. I fornitori di energia elettrica del libero mercato dovranno registrarsi presso la Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) e garantire un servizio di gestione del rischio e di assistenza ai clienti in Svizzera.

Il cambio di fornitore dovrà essere eseguito il più rapidamente possibile e nel rispetto delle disposizioni contrattuali. I fornitori con più di 50’000 clienti saranno obbligati a offrire sia contratti di fornitura dinamici che contratti con prezzo e durate fissi, ha ancora precisato Rösti.

Misure di tutela del personale del settore

In terzo luogo, vi saranno delle misure per la tutela del personale del settore elettrico: la ElCom monitorerà anche gli effetti dell’apertura del mercato sul personale del settore elettrico e riferirà al riguardo al Consiglio federale durante i primi dieci anni dopo la liberalizzazione.

Il Governo, secondo Rösti, adotterà contromisure in caso di ripercussioni negative, che non sono comunque attese vista la carenza di manodopera specializzata.

Colloqui con gli “stakeholder”

Infine, vi saranno pure dei colloqui con gli “stakeholder”: durante i negoziati e la stesura del progetto di legge da sottoporre a consultazione il DATEC ha coinvolto da vicino gli attori interessati dall’Accordo sull’energia (aziende elettriche, Cantoni, Città, Comuni, parti sociali, organizzazioni dei consumatori e ambientaliste).

Si sono tenute, tra le altre cose, alcune tavole rotonde e riunioni del gruppo di accompagnamento tecnico per l’Accordo, durante le quali si sono cercate soluzioni per i negoziati e per l’attuazione dell’intesa che godessero del più ampio consenso possibile. Il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di proseguire i colloqui con gli “stakeholder” e di informarlo dei risultati entro la fine di novembre 2025.

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