Ignazio Cassis: “Siamo prontissimi a ospitare Putin-Zelensky a Ginevra”
Il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis.
Keystone-SDA
La disponibilità della Svizzera ad ospitare un incontro tra Putin e Zelensky è stata ribadita dal ministro degli esteri Ignazio Cassis, che ha confermato anche la possibilità di concedere l’immunità al presidente russo se parteciperà a una conferenza di pace.
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La Svizzera è “prontissima” ad accogliere un eventuale incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha affermato martedì il ministro degli esteri Ignazio Cassis nel corso di una conferenza stampa congiunta con l’omologo italiano Antonio Tajani.
“Ringrazio il presidente Macron e la presidente Meloni per la fiducia al nostro Paese” per ospitare a Ginevra un incontro Putin-Zelensky, ha detto il consigliere federale. Proprio il capo di Stato francese ha suggerito Ginevra come possibile sede di questo incontro.
“Anche altri Paesi hanno già manifestato un desiderio in questo senso e la Svizzera è prontissima, anche a corto termine, a farlo: è la nostra specialità, lo sappiamo far bene, dalle questioni logistiche a quelle legali, tecniche o diplomatiche. Noi siamo a disposizione”. “Questa disponibilità – ha puntualizzato il consigliere federale – l’ho ricordata costantemente nei contatti con il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in questi ultimi mesi”.
La Svizzera offrirà “l’immunità” a Vladimir Putin, colpito da un mandato di arresto internazionale, a condizione che venga nel Paese “per una conferenza di pace”, ha precisato Cassis.
L’immunità
“L’anno scorso il Consiglio federale ha chiarito la situazione giuridica e definito le procedure” per “concedere l’immunità a una persona sottoposta a mandato di arresto internazionale” in arrivo in Svizzera, “se quella persona si presenta per una conferenza di pace, non se si presenta per motivi privati”, ha spiegato Cassis.
“È tutto molto chiaro, sappiamo cosa fare, sappiamo anche che tipo di contatti avere con la Corte penale internazionale e quindi noi siamo pronti, potremmo far partire la procedura questa sera, non abbiamo bisogno di capire prima di che cosa si tratti. È una scelta che la Svizzera naturalmente può fare grazie alla sua tradizione umanitaria e diplomatica, per poter portare come sede dell’ONU a Ginevra discorsi di pace”, ha detto il ticinese.
“Ricordo che nel mese di luglio l’Unione parlamentare internazionale ha organizzato a Ginevra un incontro dei presidenti dei parlamenti e che per accogliere il presidente della Duma, il Parlamento russo, abbiamo dovuto fare anche un giro di telefonate per avere l’ok dei paesi vicini, ma non c’è stato problema, abbiamo questo ruolo riconosciuto e in poche ore abbiamo risolto la situazione. Credo che abbiamo questa forza, ne siamo capaci, e possiamo garantire sicurezza in tutte le sue dimensioni per un tale incontro. Poi sull’opportunità, naturalmente devono essere i grandi leader a decidere qual è il luogo più opportuno”, ha dichiarato.
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