Cassis: Bürgenstock è una “base di partenza anche per gli americani”
Il consigliere federale Ignazio Cassis.
Keystone-SDA
Secondo il consigliere federale Ignazio Cassis gli sforzi elvetici al vertice per la pace in Ucraina svoltosi al Bürgenstock non sono stati vani. "Sono una base di partenza, anche per gli americani", ha detto lunedì a Ginevra a Keystone-ATS.
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Keystone-ATS
“I lavori di preparazione che ci hanno permesso di realizzare la conferenza del Bürgenstock e tutto ciò che è avvenuto dopo servono da base per le discussioni attuali”, ha insistito il ticinese. “Il nuovo presidente americano ha una maniera differente di lavorare, ma non si può cancellare il passato”, ha affermato.
La settimana scorsa, il portavoce del Consiglio federale aveva dichiarato che la Svizzera vorrebbe vedere Kiev associata ai negoziati, che per ora coinvolgono solo Russia e Stati Uniti. “Non bisogna fissarsi sui formati”, ha detto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), secondo cui quel che conta è il risultato. Ha ripetuto che ovviamente la guerra non può finire senza la Russia.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dovuto lottare per mantenere l’integrità territoriale del suo Paese nel comunicato finale del Bürgenstock, approvato da decine di Stati. Negli ultimi tempi gli Stati Uniti hanno però più volte fatto capire che l’Ucraina dovrà fare delle concessioni su questo tema, presentando anche un progetto di risoluzione all’Assemblea generale dell’ONU che non cita tale punto.
Cassis sarà a Washington in aprile per riunioni delle istituzioni finanziarie internazionali, fatto che potrebbe permettere un dialogo con l’omologo americano Marco Rubio. Il “ministro” degli esteri elvetico vole avere “il più rapidamente possibile contatti” con la nuova amministrazione statunitense.
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