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Canyonig, 25 anni fa la tragedia di Saxetbach

Le squadre di soccorso alla ricerca delle vittime nel Saxetbach
Le squadre di soccorso alla ricerca delle vittime nel Saxetbach keystone

Nell'estate 1999 l'improvvisa piena di un torrente uccise 21 giovani nell'Oberland Bernese.

Venticinque anni or sono la Svizzera visse una delle più gravi tragedie della sua storia: un’onda di piena seguita a un nubifragio spazzò via decine di persone che stavano praticando il canyoning nelle gole del Saxetbach, nell’Oberland bernese.

Ventun giovani – 18 turisti, soprattutto australiani e neozelandesi, nonché tre guide – persero la vita. Non mancarono le polemiche.

Il Saxetbach è un torrente che scende di solito tranquillo nella Saxettal verso Wilderswil, presso Interlaken, ma che quel giorno, il 27 luglio 1999, un improvviso – ma non imprevisto – violento temporale trasformò in una trappola mortale.

I fatti

L’ora del destino scoccò alle 16.30. In quel momento nel greto del torrente si trovavano quattro gruppi con in totale 45 turisti sotto la responsabilità della società Adventure World, che organizzava tour di torrentismo.

L’onda improvvisa, che oltre ad acqua portava con sé sassi, tronchi e altro materiale, si abbatté con forza inaudita, trascinando via i componenti dei due primi gruppi e di quelli di mezzo.

Nelle successive ore diversi corpi vennero trascinati dalla corrente, attraverso la Lütschine (corso d’acqua in cui si immette il Saxetbach), finendo nel lago di Brienz. Una vittima non venne mai trovata e manca tuttora all’appello: si tratta di una giovane australiana che era in viaggio di nozze. Si presume che il suo cadavere si trovi, sotterrato dalla ghiaia, sul fondo del lago.

Polemiche dopo il dramma

Subito dopo la tragedia nacquero accese discussioni sulle responsabilità dell’accaduto. La gente del posto fece sentire la sua voce: gli organizzatori – così veniva detto – avevano ignorato gli avvertimenti di chi ricordava loro come in caso di temporali a monte la situazione nella gola cambiasse in modo drammatico e repentino.

Due anni e mezzo dopo la catastrofe, nel dicembre 2001, si tenne il processo ai presunti colpevoli: otto gli imputati. Due guide vennero assolte, mentre sei responsabili dell’impresa furono riconosciuti colpevoli di omicidio colposo e condannati a pene di qualche mese, sospese, e a multe.

Un secondo incidente fatale

L’azienda Adventure World era nel frattempo fallita, dopo un altro tragico incidente: il 13 maggio 2000 un 22enne si sfracellò al suolo a Stechelberg, nell’Oberland bernese, in seguito a un salto con l’elastico da una cabina della funivia dello Schilthorn. La fune che avrebbe dovuto trattenerlo era risultata troppo lunga.

La catastrofe di Saxetbach e altri incidenti portarono a una profonda riflessione sugli sport pericolosi, un settore all’epoca in piena espansione nell’Oberland bernese e rimasto tuttora molto dinamico.

Le regole sono cambiate, le normative inasprite: nel 2014 è fra l’altro entrata in vigore la legge federale concernente l’attività di guida alpina e l’offerta di altre attività a rischio, che fissa dei paletti in questi campi.

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