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Antibiotici solo “quando serve e quanto serve”

Immagine di due pupazzetti a forma di animali che discutono su un prato; in lontananza montagne
Un'immagine del primo spot televisivo. RSI-SWI

La Confederazione ha lanciato venerdì una vasta campagna di informazione sugli antibiotici. Sono farmaci che salvano la vita, ma l'uso eccessivo o errato ne sta compromettendo l'efficacia.

Nel 2015, in Svizzera, a causa della resistenza agli antibiotici sono morte 276 persone. Lo ha riferito venerdì a Berna Andreas Kronenberg di AnresisCollegamento esterno, che è il centro svizzero di controllo della resistenza dei batteri a tali farmaci.

Il dato è estrapolato dalla statistica europea diffusa a inizio settimana, che parla di 33’000 decessi in 30 Paesi del vecchio continente.

Una conquista in pericolo

Prima dell’avvento degli antibiotici, ha ricordato il direttore dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria (USAV) Hans Wyss, malattie pericolose come polmoniti e setticemie avevano spesso un decorso letale.

Tuttavia, a causa di uso troppo frequente -e talvolta neppure indicato- i batteri hanno cominciato a resistere all’azione dei farmaci.

Aumenta così il rischio che alcune infezioni non possano più essere curate o solo con difficoltà. Con conseguenze per l’essere umano, gli animali, l’agricoltura e l’ambiente.

Strategia e primi progressi

Nel 2015, la Confederazione in collaborazione con medici, farmacisti, veterinari e agricoltori ha avviato la Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici (StAR), che sembra aver fatto presa.

Lo Swiss Antibiotic Resistance Report 2018 indica che rispetto al periodo considerato dal precedente rapporto biennale il consumo di antibiotici da parte della popolazione è diminuito del 5% nel settore ambulatoriale e del 10% in quello stazionario.

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Uno studio condotto tra i medici di famiglia indica inoltre che a fronte delle 34-40 prescrizioni di antibiotici ogni 1000 visite degli anni 2006-2013, nel 2017 sono stati prescritti solo a 29 pazienti su 1000.

Tali progressi, ha spiegato il direttore dell’Ufficio della sanità pubblica (UFSP) Pascal Strupler, sono incoraggianti ma ancora insufficienti.

La nuova campagna

La campagna di sensibilizzazione durerà 4 anni e contempla spot televisivi, affissioni, pubblicità sul web e un sito Internet dedicato. Coinvolge, oltre agli a USAV e UFSP, l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) e quello dell’ambiente (UFAM).

Lo slogan scelto, che coincide in parte con l’indirizzo web, è Antibiotici: quando serve, quanto serve” [vai al sito www.quando-serve-quanto-serve.chCollegamento esterno].

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