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Camere, le novità della sessione appena terminata

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Keystone-SDA

Il Parlamento svizzero ha concluso la sua sessione invernale approvando 18 oggetti su un'ampia gamma di temi, tra cui la socialità, i media e l'export di armi.

Si è conclusa venerdì la sessione invernale del Parlamento svizzero con i voti finali. 18 gli oggetti approvati: si va dalla socialità, alla formazione professionale, dai media all’export di armi, dagli investimenti esteri alle aziende danneggiate durante la pandemia .

Assegno di custodia

Per quanto attiene ai temi di politica sociale, in futuro l’assistenza extrafamiliare dei bambini andrà sostenuta mediante un nuovo assegno di custodia per i bambini fino a otto anni. Questo disegno di legge sostituisce l’attuale programma di sostegno federale alla custodia extrafamiliare, in vigore dal 2003, che terminerà alla fine del 2026.

Il Parlamento ha quindi cercato una soluzione a più lungo termine che coinvolga non solo i Cantoni e i Comuni, ma anche la Confederazione. Quest’ultima dovrà versare 100 milioni di franchi per i primi quattro anni dall’entrata in vigore della legge.

Il nuovo assegno di custodia deve essere versato ai genitori che esercitano un’attività lucrativa i cui figli sono accuditi in un asilo nido o un servizio parascolastico. Il plenum ha stabilito un reddito minimo per il secondo genitore come condizione per beneficiare dell’assegno. Ciò dovrebbe incoraggiare l’attività professionale dei genitori.

L’assegno deve ammontare ad almeno 100 franchi al mese ed essere aumentato di 50 franchi per ogni mezza giornata di assistenza supplementare. Per i bambini con disabilità, l’aiuto deve essere da una volta e mezzo a due volte più elevato quando i costi legati all’assistenza specifica sono più elevati.

IPG

Fra gli argomenti di politica sociale, spicca anche l’armonizzazione delle prestazioni erogate dall’Indennità per perdita di guadagno (IPG). Pensato inizialmente per indennizzare i soldati tenuti a prestare servizio militare, il regime delle IPG è stato progressivamente ampliato per indennizzare le persone che subiscono una perdita di guadagno quando diventano genitori, adottano un bimbo oppure accudiscono un figlio malato gravemente.

Tuttavia, attualmente le madri, i padri (o le mogli delle madri), i genitori che assistono un figlio con gravi problemi di salute e i genitori adottivi, non hanno diritto – diversamente da coloro che prestano servizio, sia esso militare, civile o di protezione civile – agli assegni per i figli, agli assegni per l’azienda e per spese di custodia.

Per rimediare a queste disparità, il disegno prevede quindi di estendere l’assegno per l’azienda, volto a coprire parte delle spese fisse che i lavoratori indipendenti devono sostenere durante il loro periodo di servizio, a tutti i beneficiari di prestazioni dell’ordinamento delle IPG che esercitano un’attività lucrativa indipendente, in modo da aiutarli a coprire le spese in questione durante il congedo. L’assegno per spese di custodia sarà mantenuto ed esteso a tutti i beneficiari di prestazioni dell’ordinamento delle IPG che adempiono le relative condizioni. L’assegno per i figli verrà invece soppresso. La nuova legge regola anche la degenza della madre dopo un parto difficile.

Export di armi

Fra le decisioni che hanno fatto molto discutere fuori e dentro il Parlamento, e sulla quale probabilmente il popolo sarà chiamato ad esprimersi visto che il referendum è quasi certo, c’è l’allentamento della legge sul materiale bellico. Secondo la nuova impostazione della legge, un gruppo di 25 Paesi occidentali potrà acquistare armamenti svizzeri con maggiore libertà rispetto a oggi: anche qualora fossero coinvolti in una guerra, la Svizzera potrà fornire loro materiale bellico. Rimangono escluse solo le nazioni che violano i diritti umani in modo grave e sistematico. Il Consiglio federale, inoltre, avrà un diritto di veto, ad esempio se ritenesse che tali esportazioni possano mettere in pericolo la neutralità.

Regole meno severe si applicheranno anche alla riesportazione: in linea di principio, tutti i Paesi potranno in futuro trasferire liberamente a terzi gli armamenti acquistati in Svizzera. Il Consiglio federale potrà però imporre una garanzia che il materiale resti nel Paese acquirente, qualora nutrisse dubbi in relazione alla neutralità o agli interessi di politica estera e di sicurezza della Svizzera.

I sostenitori della revisione hanno invocato soprattutto ragioni di sicurezza, sostenendo che la modifica della legge sul materiale bellico rafforzerà l’esercito svizzero che necessita di un’industria degli armamenti efficiente. Socialisti e Verdi hanno invece denunciato violazioni del diritto della neutralità e un grave danno alla credibilità internazionale del Paese.

Le altre decisioni

Fra le altre decisioni di oggi figura l’iniziativa dell’UDC “No a una Svizzera da dieci milioni!”, sulla quale si voterà ancora quest’anno, che il Parlamento raccomanda di respingere.

Ad eccezione dell’UDC, tutti i gruppi parlamentari sotto il “Cupolone” hanno sostenuto che il testo dei democentristi, conosciuto anche come “iniziativa per la sostenibilità”, non risolverà affatto i problemi legati all’immigrazione ponendo un tetto massimo alla popolazione residente: se accolto alle urne, invece, condurrà dritti dritti alla disdetta degli accordi bilaterali con l’Ue, con ripercussioni negative sul benessere della Svizzera, dovuto in larga parte alla manodopera estera, e la sua sicurezza.

Nel corso della sessione appena conclusasi, il Parlamento ha anche stabilito che le aziende in difficoltà economiche e finanziarie a causa della pandemia di coronavirus potranno dedurre dalle imposte le perdite per un periodo di 10 anni anziché sette come ora.

Nelle intenzioni del Parlamento, la Svizzera dovrà inoltre dotarsi di un sistema di controllo degli investimenti esteri in società elvetiche. Tuttavia, solo le aziende statali saranno interessate, e non quelle private. In futuro, dovrebbero essere controllate le transazioni riguardanti imprese nazionali nel settore della sicurezza che dispongono di almeno 50 posti di lavoro a tempo pieno in tutto il mondo e realizzano un fatturato annuo globale di almeno 10 milioni di franchi.

Sarebbero inoltre soggette ad autorizzazione le acquisizioni di ospedali, aziende farmaceutiche, centri di distribuzione alimentare, aeroporti nazionali, società di telecomunicazioni e banche, quando quest’ultime hanno realizzato un fatturato annuo medio mondiale o un reddito lordo di almeno 100 milioni di franchi. Uno dei fattori scatenanti dei lavori sul progetto di legge è stata l’acquisizione del gigante svizzero dell’agrochimica Syngenta da parte dell’azienda statale Chem China per 43 miliardi di dollari (il progetto è per questo anche noto come “Lex China”).

Nel corso di questa sessione, il Parlamento ha avuto anche l’occasione di occuparsi di formazione professionale. In futuro, per rafforzare questo settore, verranno introdotti i titoli complementari “Professional Bachelor” e “Professional Master”, prevedendo l’inglese come ulteriore lingua per gli esami federali e istituendo la denominazione protetta “scuola specializzata superiore”.

Simili titoli “Professional Bachelor” e “Professional Master” dovranno rendere più visibile la formazione professionale superiore nel livello terziario e a aumentarne il prestigio, specie in confronto ai titoli esteri.

Da ultimo, referendum permettendo, i media privati locali e regionali dovrebbero ricevere una quota maggiore del canone radio-tivù, ossia il 6-8% invece del 4-6% attuale. Inoltre, andranno potenziate le misure generali per la formazione giornalistica.

La revisione di legge approvata oggi riprende elementi incontestati del pacchetto di misure a favore dei media che era stato respinto alle urne nel 2022. Esclusi invece i media online, elemento che aveva condotto alla bocciatura popolare.

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