La più alta istanza giudiziaria svizzera ha accolto un ricorso presentato contro l'elezione nel Parlamento cantonale di Zurigo di una esponente del Partito verde liberale, passata a quello liberale radicale meno di due settimane dopo il voto. La giustizia zurighese dovrà riesaminare l'accaduto per determinare se l'elettorato è stato tratto in inganno.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Il Tribunale federale (TF) ha accolto un ricorso contro il passaggio al Partito liberale radicale (PLR) della granconsigliera verde liberale Isabel Garcia, avvenuto meno di due settimane dopo che la donna era stata rieletta nel Parlamento cantonale nel febbraio dello scorso anno.
Riunita in udienza pubblica, la prima Corte di diritto pubblico del TF ha sottolineato mercoledì come l’appartenenza a un partito sia particolarmente importante nel sistema proporzionale. Il tribunale di Losanna ha pertanto deciso – con tre voti contro due – di annullare il decreto con il quale si convalida l’elezione di Garcia.
Le informazioni a disposizione lasciano presumere che la granconsigliera abbia preso la propria decisione prima delle elezioni, ha stabilito la corte. La causa viene ora rinviata al Tribunale amministrativo cantonale, che dovrà chiarire le circostanze esatte e stabilire se gli elettori e le elettrici zurighesi siano stati indotti in errore nel loro diritto di esprimersi liberamente. In tal caso, si tratterebbe di una violazione dei diritti politici.
I commenti della stampa
La sentenza del Tribunale federale non ha mancato di suscitare commenti sulla stampa. L’Aargauer Zeitung non ha esitato a parlare di “decisione sorprendente”.
La Neue Zürcher Zeitung sostiene nella sua edizione odierna come “la limitazione della libertà d’azione dei rappresentanti del popolo dev’essere mantenuta al minimo assoluto, e i confini non dovrebbero mai essere tracciati in tribunale”. Per il foglio zurighese è compito dei legislativi darsi regole severe sui cambi di partito subito dopo le elezioni.
Per il Tages Anzeiger, se il caso di Isabel Garcia è chiaro da un punto di vista morale, lo è meno da quello giuridico. Tutte le istituzioni hanno infatti finora sostenuto il contrario: i politici sono soggetti al principio del libero mandato – nessuno può imporre loro come votare, nemmeno il loro stesso partito. Ciò significa che possono cambiare partito in qualsiasi momento, sostiene il giornale nel suo editoriale.
Per il Tages Anzeiger è tuttavia molto probabile che il Tribunale amministrativo zurighese non sarà in grado di dimostrare che Isabel Garcia ha ingannato l’elettorato. La parlamentare dovrebbe quindi poter conservare il suo seggio.
Un cambio di partito che modifica i rapporti di forza
Garcia siede in Gran Consiglio da circa tre anni. Dal 2010 è anche membro del Consiglio comunale della città di Zurigo, dove è anche stata capogruppo per un certo periodo di tempo.
Al rinnovo dei poteri cantonali, nel febbraio dello scorso anno, Garcia è riuscita a conservare il suo seggio. Grazie anche al suo risultato, la “maggioranza climatica” – Verdi-liberali, Verdi, Partito socialista, sinistra alternativa e Partito evangelico – è riuscita d’un soffio a mantenere la maggioranza in Gran Consiglio. Ha ottenuto infatti 91 seggi, contro gli 89 andati ai partiti borghesi (UDC, PLR, Centro, UDF).
Con il passaggio di Garcia al PLR, i rapporti di forza sono ora in perfetto equilibrio. Tuttavia, qualora un membro della “maggioranza climatica” dovesse assumere la presidenza del legislativo, l’alleanza per il clima si troverebbe con soli 89 voti, dato che il presidente non può partecipare alle votazioni.
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