Il calciatore Breel Embolo è stato condannato in seconda istanza
Il giocatore della nazionale svizzera Breel Embolo.
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Una condanna confermata in appello riporta alla luce un episodio del 2018 che coinvolge Breel Embolo, calciatore della nazionale svizzera, accusato di aver minacciato due uomini durante una lite.
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Il giocatore della nazionale svizzera di calcio Breel Embolo è stato condannato anche in seconda istanza, dal Tribunale d’appello di Basilea Città, per minacce ripetute. La sentenza si riferisce a un caso risalente al 2018.
Embolo, all’epoca dei fatti 21enne e giocatore del Basilea, avrebbe minacciato due uomini. Il Tribunale penale lo aveva condannato nel 2023, in prima istanza, a una pena pecuniaria di 45 aliquote giornaliere da 3’000 franchi con la condizionale. Contro la sentenza il giocatore ha presentato ricorso, ma la seconda istanza ha ora confermato sia il verdetto di colpevolezza che l’ammontare della sentenza.
Embolo si trovava in compagnia di due amici. Secondo l’accusa, il gruppetto si è scontrato con due uomini e nei confronti di uno di loro il calciatore avrebbe esternato minacce quali “Vi anniento, non sapete chi sono io?”, mentre all’altro ha detto “Farò pestare pure te, figlio di p…”.
Il presidente del tribunale, basandosi su diverse testimonianze, ha spiegato che le condizioni per una “pesante minaccia” erano soddisfatte.
Le scuse
All’apertura del processo tenutosi mercoledì, Embolo ha preso la parola e ha ammesso di aver proferito degli insulti, cosa di cui si scusa. Ha tuttavia negato con fermezza di aver minacciato qualcuno. L’imputato ha poi chiesto il permesso di abbandonare l’aula, in modo da poter partecipare all’allenamento della nazionale svizzera, in vista della partita prevista venerdì contro il Kosovo.
Sempre come in prima istanza, anche un amico del calciatore è stato ritenuto colpevole. Nel suo caso si parla di lesioni semplici e la condanna è di otto mesi di prigione con la condizionale, ovvero due mesi in meno rispetto alla prima istanza. L’uomo aveva sferrato un pugno durante il litigio, rompendo il naso alla vittima.
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