I 91 abitanti di Brienz (canton Grigioni), paese minacciato da una frana di 1,2 milioni di metri cubi di rocce, hanno lasciato le loro case domenica. Le autorità hanno fatto sapere che non c'è stata resistenza.
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Keystone-ATS
Una dozzina di pompieri e due poliziotti hanno accompagnato le autorità comunali e i funzionari dell’Ufficio cantonale del militare e della protezione civile per un ultimo sopralluogo del paese di Brienz (canton Grigioni), dove dalle 13:00 di domenica vige il divieto assoluto di accesso a causa di una frana che minaccia di staccarsi e seppellire la località.
Camminare in un paese senza vita
“In quest’ora, nella quale abbiamo perlustrato tutto il paese, abbiamo sentito più volte il rumore delle rocce che si staccavano dal pendio”, ha dichiarato il sindaco del Comune di Albula/Alvra, Daniel Albertin, all’agenzia Keystone-ATS, ribadendo che la decisione di evacuare è stata giusta. “Quando si cammina attraverso un villaggio vuoto, dove tutte le persiane sono chiuse, non si vede nessun abitante, è una sensazione particolare”, ha continuato a raccontare Albertin davanti al checkpoint allestito nelle vicinanze delle rovine del castello di Belfort.
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La novantina di sfollati nel giro di cinque giorni, da quanto è stata annunciata l’evacuazione, ha trovato una sistemazione per i prossimi mesi. Nessuno dovrà dunque pernottare temporaneamente in albergo. L’Hotel Albula&Julier aveva messo a disposizione delle camere, se necessario.
Divieti e multe
L’ispezione è iniziata alle 13:00, dopo aver aspettato che anche gli ultimi abitanti lasciassero il paese. “Le persone si sono preparate molto bene in vista dell’evacuazione”, ha detto Pascal Porchet, capo dell’Ufficio del militare e della protezione civile, a Keystone-ATS. “Abbiamo diviso il villaggio in settori. I pompieri hanno bussato a tutte le porte e hanno controllato dalle finestre che non venisse dimenticato nulla.”
L’area attorno al paese viene sorvegliata elettronicamente. Tutte le strade che portano alla frazione del Comune di Albula/Alvra sono state sbarrate con dei blocchi di cemento e non possono essere utilizzate né a piedi né in bicicletta. Chi non si atterrà a queste indicazioni, rischia una multa fino a 5’000 franchi. Inoltre non si potrà sostare sulla Landwasserstrasse che collega Tiefencastel e Surava e nella curva Stiert Grond fra Tiefencastel e Vazerol. Su tutta l’area è anche stato rilasciato un divieto di sorvolo.
Un’unica luce accesa
Per far sì che le e gli abitanti possano ritornare nelle loro case, a detta del sindaco la situazione dovrà cambiare in modo importante. Le precipitazioni previste per i prossimi giorni potrebbero però far aumentare il movimento delle rocce e dei detriti, che si trovano sul pendio sopra Brienz. Negli ultimi giorni il materiale si muoveva di 20 centimetri al giorno verso valle. “Monitoriamo la situazione in modo permanente”, ha detto Pascal Porchet. “Lo scenario di un ritorno della popolazione nelle loro abitazioni nella primavera del 2025 è piuttosto realistica.”
In questo lasso di tempo Brienz rimarrà un paese abbandonato. Da domenica sera l’unica luce che rimane accesa è quella della chiesa di San Callisto. All’interno della campana nel 1912 è stata incisa la seguente scritta in latino: “San Callisto, con la tua mano potente frena le rocce scivolose e proteggi, o santo patrono, questo luogo.” Un augurio, che pure stavolta, come nel giugno del 2023, il paese venga risparmiato dalla frana.
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"Vi preghiamo di prepararvi immediatamente", ha detto oggi Pascal Porchet, capo dell'Ufficio del militare e della protezione civile cantonale, durante una serata informativa per gli abitanti del posto tenutasi a Tiefencastel. L'evacuazione potrebbe durare diversi mesi e i residenti sono stati invitati a portare via "tutto ciò che non si può sostituire con i soldi".
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