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La Banca nazionale svizzera fa un utile di 80,7 miliardi nel 2024

BNS
Keystone-SDA

La Banca nazionale svizzera (BNS) ha realizzato un utile di 80,7 miliardi di franchi nel 2024, secondo i risultati definitivi pubblicati oggi. Alla Confederazione sarà distribuito un miliardo, ai Cantoni due.

A gennaio, la BNS aveva già preannunciato un utile di circa 80 miliardi di franchi. Una cifra che viene ora confermata e che porterà a una ridistribuzione di un miliardo alla Confederazione e due miliardi di franchi ai Cantoni.

Il bilancio del 2023 era stato invece negativo: la BNS aveva infatti registrato una perdita di 3,2 miliardi.

Il servizio del TG della RSI:

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Nel dettaglio, l’istituto ha realizzato un utile di 67,3 miliardi sulle sue posizioni in valuta estera. Le riserve in oro hanno generato una plusvalenza di 21,2 miliardi, mentre le posizioni in franchi una perdita di 7,4 miliardi. Le spese operative sono state di 400 milioni di franchi.

La BNS ha previsto di pagare un dividendo di 15 franchi per azione, il massimo consentito dalla legge, e di distribuire 3 miliardi di franchi alla Confederazione e ai Cantoni. Dopo questi versamenti, la riserva per future distribuzioni sarà di 12,9 miliardi di franchi.

Più margine di manovra

Due mesi fa, la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) aveva accolto positivamente l’utile record, in contrasto con la perdita dell’anno scorso.

Nikolay Markov, economista senior presso Pictet Asset Management, sottolinea che il risultato permette all’istituto di avere “più margine di manovra in materia di politica monetaria. La BNS potrà ora essere più attiva sul mercato dei cambi, il suo secondo strumento di politica monetaria, complementare al Saron”.

In effetti, ora che la Banca nazionale è in grado di distribuire utili a Confederazione e Cantoni, “sarà sottoposta a meno pressioni per il raggiungimento di soliti risultati per il 2025, fatto che permette maggiore flessibilità nel quadro attuale della politica monetaria”.

Secondo l’esperto, il guardiano del franco dovrà essere disposto a intervenire più spesso sul mercato dei cambi per compensare la forte spinta verso l’alto del franco, senza preoccuparsi degli effetti sul bilancio”, ha concluso Markov.

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