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BAK: “La Svizzera deve prepararsi al ritorno dei tassi d’interesse negativi”

21 franchi svizzeri
L'inflazione negativa e la forza del franco sono fattori che potrebbero far tornare i tassi d'interesse sotto lo zero. Keystone-SDA

Considerata la bassa inflazione - in maggio il rincaro si è attestato -0,1%, ai minimi da quattro anni - e la forza del franco i tassi d'interesse negativi potrebbero di nuovo tornare d'attualità in Svizzera.

L’inflazione negativa registrata a maggio e la forza del franco potrebbero portare al ritorno dei tassi d’interesse negativi nela COnfederazione. Lo sostiene BAK Economics, che ritiene per contro basso il rischio di una recessione. L’istituto di ricerca renano si aspetta che la prossima settimana la Banca nazionale (BNS) riduca il tasso guida di altri 25 punti base, portandolo allo 0,0%. È infatti probabile che le autorità monetarie si astengano, per il momento dal passare sotto lo zero. “Ciò richiederebbe un peggioramento più evidente dell’economia”, ha spiegato Claude Maurer, capo economista del BAK, in una conferenza stampa odierna.

Prima di oltrepassare di nuovo la soglia in questione sarebbero necessari altri fattori, come un ulteriore apprezzamento del franco o tassi più bassi nell’Eurozona. In linea di principio, comunque, è “certamente appropriato” prepararsi a tassi di interesse negativi più a lungo termine, ha messo in guardia l’esperto.

Sul fronte dei prezzi gli specialisti del BAK non vedono per il momento un’inversione generale di tendenza. Come si ricorderà l’inflazione aveva raggiunto nel 2022 un picco del 2,8%, salendo ai massimi da 30 anni, ed era poi calata al 2,1% nel 2023 e all’1,1% nel 2024. Per il 2025 viene ora atteso dal BAK un 0,1%, a fronte del precedente pronostico dello 0,4%; e anche nel 2026 il rincaro rimarrà basso, allo 0,2% (prima la stima era dello 0,5%).

La progressione del prodotto interno lordo (PIL) sarà probabilmente inferiore alla media. “Ci aspettiamo che la crescita economica elvetica sia piuttosto piatta quest’anno e il prossimo”, ha dichiarato Maurer. Concretamente l’espansione dovrebbe attestarsi all’1,2% quest’anno e all’1,0% nei dodici mesi successivi. Nell’interpretazione dello specialista la debole dinamica è dovuta principalmente all’elevato tasso di risparmio della Svizzera. La popolazione e lo stato stanno accumulando: poiché le persone tendono più a risparmiare che a investire il franco rimane forte e i tassi di interesse bassi.

Secondo il BAK appare però improbabile che il paese entri in recessione. Al contrario, è probabile che i consumatori beneficino maggiormente del calo dei tassi e della bassa inflazione, sia in termini di affitti che di prezzi dell’elettricità. I consumi e quindi l’economia dovrebbero quindi rimanere stabili. A livello politico, Maurer si aspetta un ritorno a minori restrizioni commerciali: le attuali controversie doganali potrebbero infatti indurre i politici svizzeri a mostrare maggiore disponibilità ad abbassare le barriere commerciali più rapidamente di quanto ipotizzato in precedenza.

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