Le aziende svizzere subiscono sempre più cyberattacchi
Pur registrando un aumento del 9% che ha portato a una media di quasi 1'100 attacchi informatici settimanali per impresa, la Svizzera risulta meno colpita rispetto alla media europea e al numero assoluto di cyberattacchi in altre regioni del mondo.
Le aziende svizzere sono sempre più nel mirino dei criminali informatici: nel secondo trimestre ogni società elvetica è stata bersaglio di una media di 1’097 attacchi cibernetici alla settimana.
Le aggressioni sono aumentate del 9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, stando a uno studio pubblicato oggi da Check Point Research (CPR), ramo di ricerca di Check Point Software Technologies, società californiana che offre soluzioni di sicurezza. Il dato è comunque inferiore alla crescita media europea, che è del 22%: il Vecchio continente è peraltro la regione con l’incremento più forte a livello mondiale.
In cifre assolute le imprese elvetiche sono però state attaccate molto meno frequentemente di quelle dei Paesi extraeuropei: in Africa e in America Latina nel periodo aprile-giugno ogni singola società è bersagliata in media rispettivamente 3’365 e 2’803 volte alla settimana.
In generale le realtà attive nel settore dell’istruzione sono di gran lunga le più colpite: si trovano ad affrontare un numero di assalti più che doppio rispetto alla media globale. L’attività degli hacker criminali si concentra però anche sulle autorità governative e sulle aziende del settore sanitario e delle telecomunicazioni: le carenze a livello di budget per la sicurezza e l’abbondanza di dati rendono infatti queste organizzazioni particolarmente vulnerabili, affermano i responsabili della ricerca.
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