Attacco a un ebreo ortodosso a Zurigo: si conferma la pista terrorista
La comunità ebraica di Zurigo è sul chi vive dopo l'attentato di sabato.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Il 15enne che sabato sera ha accoltellato un uomo di 50 anni ha rivendicato il suo gesto in un video nel quale si esprime in arabo e si dice solidale con lo Stato islamico.
Che l’attacco di cui è stato vittima sabato sera a Zurigo un ebreo ortodosso non fosse una lite finita male era più che una semplice ipotesi. Lunedì è giunta anche la conferma: il 15enne svizzero di origine tunisina – arrestato subito dopo i fatti – ha lasciato un video nel quale rivendica il gesto.
Nel filmato l’autore, naturalizzato nel 2015, si esprime in arabo e dichiara la sua solidarietà allo Stato islamico. L’esistenza del video è stata confermata da Mario Fehr, responsabile del Dipartimento di polizia del Cantone, durante una conferenza stampa.
La vittima è stata gravemente ferita ma sembra essere fuori pericolo.
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Le condizioni di salute dell’uomo di 50 anni aggredito con un’arma da taglio sabato sera nella città sulla Limmat da un 15enne sono migliorate e non è più in pericolo di morte.
Fehr ha parlato di un “vile attentato” e di un “atto terrorista”. “Qualcuno è stato pugnalato solo a causa della sua appartenenza religiosa”, ha sottolineato il ministro cantonale.
Il sentimento di sicurezza dei concittadini e delle concittadine di confessione ebraica è stato scosso da questo attacco e Mario Fehr ha promesso che “faremo tutto il possibile per farli sentire di nuovo al sicuro”.
Le condanne di Viola Amherd e di Beat Jans
Quanto accaduto è stato duramente condannato anche dalla presidente della Confederazione Viola Amherd e dal ministro di giustizia e polizia Beat Jans.
Quest’ultimo, a margine di un incontro a Bruxelles, ha affermato che in Svizzera non è tollerata alcuna forma di razzismo o antisemitismo. “Vorrei esprimere la mia vicinanza al ferito e ai suoi cari”, ha detto il consigliere federale, augurandogli una pronta guarigione.
Il basilese ha affermato che farà in modo che un tale episodio non si verifichi nuovamente nella Confederazione. Riguardo a maggiori misure per la protezione della comunità ebrea in Svizzera, ha detto che è previsto l’impiego di maggiori mezzi, già deciso prima di questo episodio di violenza.
Viola Amherd, su X, si è da parte sua detta scioccata dall’aggressione. “I miei pensieri sono con il ferito e con i nostri concittadini ebrei. L’antisemitismo non ha posto in Svizzera”, ha evidenziato la presidente. La giustizia deve ora chiarire i fatti e procedere nei suoi lavori.
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