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Appalti pilotati, multa milionaria a diverse aziende grigionesi

cantiere con sullo sfondo una montagna
Centinaia di appalti per un ammontare superiore a 190 milioni di franchi sono stati manipolati. Keystone / Gian Ehrenzeller

La Commissione della concorrenza ha inflitto una multa di circa 11 milioni di franchi a imprese attive nella costruzione nel cantone Grigioni che si sono accordate per pilotare gli appalti di lavori stradali.

L’inchiesta aperta nell’ottobre 2012 contro diverse imprese grigionesi attive nei settori del genio civile, della costruzione di strade e dell’asfaltatura si è arricchita di un nuovo capitolo martedì. La Commissone della concorrenza ha comunicato di aver concluso le ultime due procedure (su un totale di dieci) infliggendo una multa di circa 11 milioni di franchi alle imprese coinvolte.

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Nella prima – denominata “Strassenbau” – la Comco ha appurato che 12 imprese si sono ripartite i progetti di costruzione stradale tra il 2004 e il 2010 e hanno fissato il prezzo delle offerte. Centinaia di progetti per un ammontare superiore a 190 milioni di franchi sono stati così manipolati. Vittime degli accordi sono il Cantone e i Comuni.

In giugno le imprese hanno raggiunto un accordo con il Cantone su pagamenti a titolo di transazione per un totale di 5-6 milioni di franchi.

Per quanto concerne la seconda procedura (“Engadin II”), la Comco ha constatato che due e, in un caso, tre imprese hanno concordato dieci accordi illeciti in Alta Engadina nell’ambito di costruzioni del genio civile e dell’edilizia di committenti privati e comunali. Per questi appalti pilotati la Comco ha inflitto una multa complessiva di 7,5 milioni di franchi. Le due decisioni possono essere impugnate davanti al Tribunale amministrativo federale.

Centinaia di progetti

Globalmente, sono stati toccati da accordi sottobanco nei Grigioni 1’160 progetti, ha dichiarato Frank Stüssi, vicedirettore della Comco davanti ai media. Nell’infliggere l’ammontare della multa, è stato tenuto conto del ravvedimento di alcuni imprenditori che hanno versato risarcimenti al Cantone e ai Comuni.

In totale, ha ricordato Stüssi, le imprese finite nel mirino dell’indagine sono state 40. Sette sono uscite allo scoperto da sole, ossia si sono autodenunciate. Le indagini, che hanno contemplato anche perquisizioni in alcuni casi e interrogatori, hanno riguardato solo le società.

Secondo Stüssi, tenuto conto della sistematicità con cui alcune di queste imprese si sono accordate, specie nel settore delle strade, “è difficile spiegare come mai nessuno si sia accorto a livello di Cantone che qualcosa non funzionava per il verso giusto”. Per un Comune, tenuto conto del livello più ristretto di commesse, è più difficile sospettare l’esistenza di intese segrete per spartirsi il mercato.

Una cosa è però sicura. Queste intese hanno come conseguenza prezzi maggiorati, ha indicato dal canto suo il presidente della Comco, Patrick Ducrey. Questi ha fatto l’esempio del cartello “Asfaltopoli” in Ticino, un caso risalente ai primi anni 2000 che ha interessato oltre 200 progetti, da cui risulta che Bellinzona ha sborsato il 30% in più rispetto ai prezzi praticati in altri Cantoni.

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