Armi russe, avviati oltre 50 procedimenti in Svizzera
Caccia bombardiere SU 34 in mostra a Mosca.
keystone
Indagini amministrative su componenti elvetiche individuate negli armamenti utilizzati da Mosca in Ucraina.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
Keystone-ATS
La Segreteria di Stato dell’economia (Seco) ha aperto finora più di 50 procedimenti penali amministrativi per violazione delle sanzioni contro la Russia.
Dall’inizio di marzo 2022, subito dopo l’inizio della guerra russa contro l’Ucraina, “sono stati segnalati alla Seco circa 300 casi sospetti riguardanti restrizioni commerciali in relazione alle ordinanze sull’Ucraina e sulla Bielorussia”, ha indicato la Segreteria di Stato dell’economia a Keystone-ATS.
La Seco, che non si esprime sui singoli casi, riferisce che sono stati aperti 56 procedimenti penali amministrativi, 41 dei quali sono passati in giudicato. Ci sono state 26 decisioni di archiviazione, 14 decreti penali e una sentenza penale.
La Seco era confrontata con una recente inchiesta del quotidiano Le Temps sulla presenza di componenti occidentali, tra cui alcuni provenienti da aziende svizzere, nelle armi utilizzate dalla Russia, ad esempio nel massiccio attacco missilistico contro la capitale ucraina Kiev dell’8 luglio.
I vicini della Russia sulla linea di tiro
Per la Seco, interpellata specificamente sulla questione degli armamenti russi, il problema principale risiede nel fatto che i Paesi produttori di questi componenti elettronici, soprattutto in Asia, non hanno aderito alle sanzioni internazionali contro il Cremlino.
Inoltre, la maggior parte di questi componenti non sono prodotti negli Stati Uniti o nell’Unione Europea e nemmeno in Svizzera. Le aziende con sede in questi Paesi non assicurano neppure direttamente la distribuzione.
La Seco afferma di aver messo in atto controlli più severi sui Paesi confinanti con la Russia. Sottolinea che la maggior parte delle aziende svizzere i cui componenti sono stati integrati nelle armi russe non hanno effettuato alcuna consegna alla Russia. Tuttavia le aziende occidentali devono assicurarsi che i componenti non entrino in Russia attraverso i distributori, sottolinea la Confederazione.
Distributori in Cina e Hong Kong
I componenti, quasi sempre fabbricati al di fuori della Svizzera, sono venduti in tutto il mondo da numerosi distributori. “Un piccolo numero di questi distributori, in particolare in Cina e a Hong Kong, ha inviato determinate quantità in Russia senza che le aziende svizzere interessate ne fossero informate”, spiega la Seco, che sottolinea che questi distributori “oggi non sono più riforniti”.
La Confederazione assicura di collaborare strettamente con le aziende interessate per prevenire acquisizioni illegali. Si rifiuta di fornire dettagli.
Un caso segnalato dall’MPC
La Seco ha trasmesso al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) due dei casi che ha trattato. Lo scorso marzo, l’MPC aveva confermato di aver aperto un procedimento per un caso, rispedendo al mittente l’altro. Per la SRF, il caso preso in considerazione riguarda una società attiva nel commercio di materie prime.
Contattato ieri da Keystone-ATS, il MPC non ha voluto esprimersi su eventuali altri procedimenti e/o indagini preliminari, pendenti o meno, in relazione alle sanzioni contro la Russia.
Il Governo svizzero approva il nuovo pacchetto di accordi con l’UE
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio federale ha dato il via libera venerdì agli accordi Svizzera-UE volti a stabilizzare e sviluppare le relazioni con Bruxelles. La procedura di consultazione è aperta fino al 31 ottobre.
Basta con il greenwashing, i fondi sostenibili devono essere davvero tali
Questo contenuto è stato pubblicato al
I fondi che si definiscono sostenibili devono mantenere ciò che promettono: lo sostiene il direttore della Finma Stefan Walter, che si rammarica del fatto che oggi non sia sempre così.
A Blatten si vuole ricostruire entro tre-cinque anni
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il villaggio vallesano di Blatten, travolto da una frana il 28 maggio scorso, sarà ricostruito entro tre-cinque anni. Le autorità hanno presentato il programma provvisorio per la ricostruzione.
Dopo il fumo degli incendi canadesi, sui cieli svizzeri la polvere del Sahara
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oltre al fumo degli incendi boschivi in Canada, da ieri sera sono arrivate in Svizzera anche le polveri sottili provenienti dal Sahara. La visibilità è quindi ridotta, ha dichiarato MeteoSvizzera su X.
In Svizzera all’orizzone si profilano di nuovo tassi negativi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Erano stati introdotti per la prima volta nel 2015, per evitare il rafforzamento del franco e rischi di deflazione: un analogo scenario potrebbe portare presto a un ritorno dei tassi d'interesse negativi.
Arresti e incidenti a Zurigo durante una manifestazione per la Palestina
Questo contenuto è stato pubblicato al
In una manifestazione non autorizzata pro Palestina ieri sera a Zurigo si sono verificati incidenti. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni, proiettili di gomma e cannoni ad acqua. Gli agenti sono stati aggrediti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Blatten, travolto da una frana il 28 maggio scorso - uno degli eventi naturali più devastanti verificatisi negli ultimi decenni in Svizzera -, riceverà dalla Confederazione 5 milioni di franchi in segno di solidarietà.
India: aereo passeggeri precipita con 242 persone a bordo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un aereo di linea della compagnia Air India diretto a Londra-Gatwick è precipitato subito dopo il decollo dalla città indiana di Ahmedabad, nel Gujarat, ed è caduto su un'area residenziale. Lo riporta la TV indiana, che parla di 242 persone a bordo.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.