Annulata l’elezione del consiglio comunale a Vernier per frode
Keystone / Salvatore Di Nolfi
L'elezione del Consiglio comunale di Vernier, nel Canton Ginevra, del 23 marzo scorso è stata annullata. Irregolarità hanno falsato lo scrutinio nella seconda città del cantone, ha stabilito la Camera costituzionale della Corte di giustizia di Ginevra.
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Keystone-ATS
L’autorità giudiziaria ginevrina ha preso questa decisione accogliendo due ricorsi presentati dopo la scoperta di anomalie, si legge in una nota odierna. Una perizia grafologica ha appurato che nove persone hanno compilato 278 schede elettorali.
Una frode di questa entità non permette di garantire che il risultato del 23 marzo rifletta la volontà vera e certa dell’elettorato, prosegue il comunicato.
Interpellato da Keystone-ATS, l’avvocato dei ricorrenti, Steve Alder, si è rallegrato che sia stata riconosciuta “la gravità della situazione” e ha definito la decisione “rassicurante”. Nel Comune dovrà essere organizzata una nuova elezione.
Per quanto riguarda gli aspetti penali del caso, le indagini del Ministero pubblico proseguono. Dovrà in particolare stabilire come sia stata organizzata la frode e chi siano gli autori.
Dopo lo scrutinio, il quotidiano Tribune de Genève aveva evidenziato alcune curiosità statistiche difficili da spiegare. Molte schede del movimento Liberté et Justice sociale (LJS), fondato dal consigliere di Stato Pierre Maudet, erano state modificate: i nomi di alcuni candidati erano stati cancellati ed erano stati aggiunti quelli di altri di due o tre, sempre gli stessi.
Grazie a questi voti aggiuntivi, tre candidate – una socialista, una del PLR e una del MCG – avevano ottenuto un ottimo risultato, superando persino gli uscenti, decisamente più conosciuti. Intervistate dai media all’epoca, le tre donne avevano spiegato il loro ottimo risultato con una campagna attiva e con il fatto di aver beneficiato di un voto comunitario, essendo una di origini kosovare, un’altra camerunensi e l’ultima turca.
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