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Analisti meno fiduciosi sul futuro dell’economia svizzera

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Nuvole all'orizzonte per la Confederazione. Keystone-SDA

Gli analisti finanziari sono meno fiduciosi riguardo al futuro dell'economia svizzera: è l'indicazione che emerge dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da UBS e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra esperti ed esperte.

L’indicatore principale si è attestato in agosto a -3,4 punti, 12,8 punti in meno di luglio, emerge dalle informazioni diffuse mercoledì. L’indice è così scivolato in territorio negativo, per la prima volta dal gennaio scorso. Gli analisti valutano in modo leggermente più pessimista le prospettive congiunturali, commentano gli specialisti di UBS.

Andando nei dettagli, il 23,3% degli interrogati in agosto pronostica un miglioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, il 26,7% un peggioramento, mentre il 50,0% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l’indice complessivo: 23,3 meno 26,7 = -3,4). Rispetto a luglio sono aumentati sia gli ottimisti (+1,4 punti) che – in misura maggiore – i pessimisti (+14,2 punti), mentre sono diminuiti coloro che puntano sullo status quo (-15,6 punti).

Il calo della fiducia per il futuro elvetico si accompagna a un’analisi analoga per l’Eurozona (calo di 9,0 punti a +6,6). Anche gli Stati Uniti arretrano (di 13,8 punti a -20,0), mentre la Cina marcia sostanzialmente sul posto (+3,7 punti a 13,3). Praticamente invariato, nel confronto mensile, è il giudizio sulla situazione congiunturale elvetica attuale, con un indice che sale di 0,8 punti a +13,3.

Particolarmente importanti sono i segnali per quanto riguarda il rincaro: l’inflazione in Svizzera è vista in aumento solo dal 3,3% del campione, mentre il 33,3% si aspetta un calo e il 63,3% stabilità. I tassi d’interesse sono attesi in contrazione nel corto termine (86,7%), mentre sul lungo periodo la quota più consistente (43,3%) punta sull’assenza di variazioni.

Il 46,7% degli interrogati (-11,4 punti rispetto a luglio) prevede inoltre un incremento dell’indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 26,7% punta su valori stabili e un analogo 26,7% su una contrazione. Sul fronte valutario, il 43,3% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all’euro, il 20,0% un indebolimento e il 36,7% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso. Riguardo alla disoccupazione il 55,2% vede una crescita dei senza lavoro, il 44,8% una stagnazione e nessuno un calo.

Al sondaggio, effettuato fra il 15 e il 20 agosto, hanno partecipato 30 analisti della comunità finanziaria elvetica. L’inchiesta in questione viene realizzata dal gennaio 2017: fino all’agosto 2023 partner di CFA – un’associazione di professionisti dell’investimento che ha radici americane – era Credit Suisse, ora è UBS, banca che ha rilevato il concorrente.

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