Al WEF di Davos è la giornata del presidente israeliano Isaac Herzog
A Davos, Isaac Herzog ha lanciato strali contro l'Iran.
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Nel suo discorso al Forum economico mondiale di Davos, il presidente israeliano ha difeso il diritto del suo Paese a difendersi e ha attaccato l'Iran, definito l'"impero del male".
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
“Non nego la tragedia umana a Gaza, è doloroso vedere che i nostri vicini stanno soffrendo così tanto ma abbiamo diritto a difenderci”. Queste le parole del presidente israeliano Isaac Herzog, che giovedì si è espresso al Forum economico mondiale (WEF) di Davos.
“Cosa possiamo farci se i terroristi si nascondono tra i civili?” ha dichiarato il capo di Stato. “Nel sottosuolo di Gaza ci sono enormi città del terrore, alzi un letto e sotto ci trovi un missile. Il terrorismo deve essere tolto dall’equazione”, ha aggiunto Herzog, che ha puntato il dito anche contro Teheran.
“C’è un impero del male che arriva dall’Iran che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo. E questo deve essere affrontato da una coalizione molto forte”, ha precisato al WEF il presidente israeliano.
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Due Stati ma con garanzie per israeliani
“Guardando in prospettiva al futuro dobbiamo certamente lavorare per trovare nuovi modi per avere un dialogo con i nostri vicini ma la domanda fondamentale dopo il 7 ottobre è quali garanzie di sicurezza ci saranno per i cittadini israeliani. Quando parliamo di due Stati, la domanda preliminare è quale sicurezza per i cittadini israeliani”, ha poi ribadito Herzog.
“Israele vuole vivere in pace, e c’è un forte desiderio di coabitazione sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, ma bisogna eliminare il terrorismo”, ha aggiunto.
“La verità è che combattiamo una guerra per la libertà del mondo”, ha detto il leader dello Stato ebraico nel suo intervento a Davos, riportato dal Times of Israel.
Al WEF, il presidente israeliano ha pronunciato il suo discorso con accanto la foto di Kfir Bibas, il bebè che oggi compie un anno ed è tra 3 mesi nelle mani di Hamas. Per il “compleanno più triste al mondo” del piccolo Bibas – che tuttavia non si sa se sia ancora vivo o morto – le famiglie degli ostaggi hanno organizzato oggi a Tel Aviv numerose manifestazioni.
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