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Aiuti sociali, il Covid non ha peggiorato la situazione

Una donna chiede l'elemosina in una strada del centro di Basilea. Keystone / Georgios Kefalas

Nonostante la pandemia, il numero di persone che beneficiano dell'assistenza sociale è rimasto stabile. Anzi, in 14 città svizzere i nuovi beneficiari sono diminuito nel 2021 del 7% rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 ottobre 2022 - 08:30
tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS

Lo dice un rapporto pubblicato martedì dall'Iniziativa delle città per una politica sociale (Städteinitiative Sozialpolitik), che per ridurre il numero di adulti in assistenza chiede di migliorare le opportunità di formazione.

Il rapporto tiene conto dei dati relativi a 14 città - Basilea, Berna, Bienne, Coira, Losanna, Lucerna, San Gallo, Sciaffusa, Schlieren, Uster, Wädenswil, Winterthur, Zugo e Zurigo - dove vive circa un quarto di tutti i beneficiari dell'assistenza della Svizzera. Lo studio, realizzato in collaborazione con la Scuola universitaria professionale di Berna, si basa sulle statistiche dell'assistenza sociale dell'Ufficio federale di statistica.

In base allo studio, il tasso di aiuto sociale, ovvero il rapporto tra il numero di beneficiari dell'assistenza e la popolazione complessiva, è rimasto stabile o è diminuito in undici delle 14 città prese in esame. Il sostegno fornito dal governo federale e la rapida ripresa del mercato del lavoro hanno fatto sì che non aumentasse.

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Facilitare la formazione professionale

L'Iniziativa delle città per una politica sociale - una sezione dell'Iniziativa delle città che rappresenta 60 città svizzere - punta a migliorare l'accesso al mercato del lavoro per coloro che che sono al beneficio dell'assistenza. Un modo per farlo passa attraverso la formazione professionale.

"Le persone senza una formazione devono poter ricevere una qualifica professionale riconosciuta", afferma citato in una nota Nicolas Galladé, presidente dell'Iniziativa e municipale del PS a Winterthur. Stando al rapporto, le città prese in esame hanno evidenziato la necessità di investimenti in questo settore.

In molte città si tengono corsi di lingue ed anche la formazione professionale per i giovani e i giovani adulti è una priorità. Tuttavia, tra gli adulti che ricevono assistenza sociale, più della metà non ha completato la formazione professionale.

L'Iniziativa vuole ridurre gli ostacoli alla formazione professionale. In particolare quelli legati alla legge sull'immigrazione, ossia il rischio di perdere il permesso di dimora per una persona che deve dipendere più a lungo dall'assistenza per portare a termine una formazione.

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