Lockdown, sconto sull’affitto di ristoratori e commercianti
Il parlamento va in soccorso di commercianti, ristoratori e artigiani che hanno dovuto pagare l'affitto durante la chiusura dei loro locali a causa del lockdown della scorsa primavera.
Il Consiglio Nazionale (Camera bassa) ha approvato giovedì, anche se con uno scarto di solo due voti, lo sconto del 60% sulla pigione che grava sugli esercenti.
In realtà il progetto adottato è più articolato del disegno governativo all’origine della proposta e recepisce il contenuto di due mozioni parlamentari. Il testo che passerà ora all’esame dettagliato della competente commissione del Nazionale non si sovrapporrà inoltre alle soluzioni già avanzate a livello cantonale e dai privati.
In particolare è prevista una riduzione del 60% dell’affitto che grava sugli esercenti per un massimo di 20’000 franchi mensili (ma non è obbligatoria già a partire dai 15’000 franchi) e limitatamente al periodo di chiusura ordinato dalle autorità. Restano validi gli eventuali accordi stipulati nel frattempo tra le parti.
Il risultato è rimasto in bilico fino all’ultimo ma alla fine l’ha spuntata lo schieramento di sinistra (socialisti e Verdi) che con i voti provenienti dal centro (buona parte di Ppd e Verdi liberali) è riuscito a varare la misura destinata ad aiutare artigiani, ristoratori e commercianti in difficoltà.
Mentre la destra (liberali e democentristi), che in questa occasione è stata più in sintonia con le posizioni dei proprietari immobiliari, si è battuta fino alla fine per lasciare ai privati la negoziazione di compensi agli indipendenti e ai Cantoni la facoltà di regolamentare normativamente la vertenza.
In proposito gli esponenti Udc e Plr, spalleggiati dal consigliere federale democentrista Guy Parmelin, hanno sollevato dubbi di costituzionalità sul progetto che a loro dire lede la libertà economica e il diritto di proprietà. Per il campo “borghese” il compromesso avvantaggia in modo arbitrario gli affittuari rispetto ai proprietari (60% di sconto), è illogico – poiché in pratica non si applica agli affitti superiori ai 15’000 franchi – e penalizza gli indipendenti-proprietari con un’ipoteca che restano esclusi da questo provvedimento.
Da parte sua Gastrosuisse, associazione che riunisce i ristoratori elvetici, aveva lanciato l’allarme per i 100’000 impieghi a rischio a causa delle restrizioni decise contro la pandemia (e che potrebbero venire replicate nelle prossime settimane in seguito alla nuova imponente ondata di contagi).
Sulla questione il ministro dell’economia Parmelin ha sottolineato che è in fase di elaborazione l’ordinanza – prevista dalla recente legge Covid-19 – che contempla il finanziamento congiunto Confederazione-cantoni dei cosiddetti casi di rigore.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 29.10.2020)
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.