A Losanna gli esseri umani sono più veloci del metró
L'ex atleta Lea Sprunger al traguardo di una competizione insolita tra esseri umani e metropolitana a Losanna.
Keystone / Jean-Christophe Bott
Nell'ambito delle celebrazioni per il 30esimo anniversario dell'ottenimento del titolo di "capitale olimpica", Losanna ha organizzato una competizione assai particolare, che ha visto per protagonisti la metropolitana che dal lago porta sulle alture della città e tre squadre di corridori.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Esseri umani battono m2 per tre a zero: l’insolita sfida organizzata giovedì sera a Losanna ha visto trionfare i muscoli invece della macchina.
La m2 Challenge, dal nome del metró m2 che dal lungolago di Ouchy porta alla stazione di Croisettes, nella parte alta della città, è stata ideata dal Dicastero comunale dello sport nell’ambito dei festeggiamenti per i 30 anni della designazione di Losanna quale “capitale olimpica”.
L’obiettivo delle tre squadre in lizza era di percorrere i 5,6 chilometri e i 300 metri di dislivello che separano Ouchy dal capolinea del metró in meno di 19 minuti, il tempo che normalmente impiega il treno. Il percorso si snodava principalmente lungo aree pedonali e marciapiedi.
Inaugurata nel 2008, la linea m2 è completamente automatizzata.
Keystone / Jean-Christophe Bott
Sprint da 60 a 100 metri
Sulla linea di partenza si sono presentate tre squadre, una composta di giovani tra i 14 e i 17 anni, un’altra di personalità conosciute della regione e infine una terza che annoverava atleti e atlete dei club sportivi della zona, capitanati dall’ex campionessa europea dei 400 metri siepi Lea Sprunger.
È stata quest’ultima squadra a vincere la sfida contro il metró, correndo in 15 minuti e 35 secondi, 2 minuti e mezzo più veloce della m2, che ha impiegato – fermandosi come consuetudine in ognuna delle 14 stazioni – 18 minuti e 6 secondi. Anche le altre due staffette hanno fatto meglio della macchina.
Ogni corridore doveva percorrere tra i 60 e i 100 metri del percorso prima di passare il testimone all’atleta successivo.
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