A Klaus Merz il Gran premio svizzero di Letteratura
Tra gli altri vincitori, anche Claudia Quadri, per il suo ultimo libro "Infanzia e Bestiario".
Il Gran premio svizzero di Letteratura, dotato di 40’000 franchi, è conferito quest’anno allo scrittore argoviese Klaus Merz per l’insieme della sua opera.
L’Ufficio federale della cultura (UFC) ha reso noto oggiCollegamento esterno anche i vincitori dei Premi svizzeri di letteraturaCollegamento esterno, assegnati a sette autori, tra cui, per la seconda volta, alla ticinese Claudia Quadri, per il suo ultimo libro “Infanzia e Bestiario” (Casagrande 2023). Il Premio speciale di traduzione va a Dorothea Trottenberg. I riconoscimenti verranno consegnati il 10 maggio nel quadro delle Giornate letterarie di Soletta.
Il pluripremiato Merz
Con Klaus Merz “viene premiata una voce piuttosto discreta, ma tanto più incisiva e autorevole, che ha trovato un’eco ben al di là dei confini svizzeri” si legge nel dossier stampa. La particolarità dell’opera di Merz è quella di essere introspettiva e linguisticamente condensata. L’autore argoviese si è destreggiato non solo con la prosa ma anche con poesia, radiodrammi, pièce teatrali e libri per bambini.
“Il lavoro letterario di Klaus Merz si contraddistingue per il radicamento regionale e l’apertura cosmopolita”, indica l’UFC. Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue, compreso l’italiano (“Jakob dorme”, 1997, che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, e il racconto “L’argentino”, 2009).
Merz, classe 1945, nella sua lunga carriera ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il premio Gottfried Keller 2004, considerato il più prestigioso riconoscimento letterario svizzero dopo il premio Schiller.
Secondo premio per Quadri
La scrittrice ticinese era già stata insignita di un Premio svizzero di letteratura nel 2015 per il suo romanzo “Suona, Nora Blume” (Casagrande 2013). “Infanzia e bestiario” è un libro autobiografico nel quale l’autrice narra dell’albergo di famiglia a Paradiso.
“Con una lingua raffinata, che non cade mai nel sentimentalismo e che riflette con efficacia e sensibilità il flusso di pensieri della voce narrante, grazie a espressioni del parlato, termini dialettali o parole in francese e tedesco (lingue parlate dai turisti dell’albergo), l’autrice ci descrive, parlando di cose comuni, le profonde trasformazioni del territorio nel corso del tempo”, si legge nella laudatio.
“L’autrice ci descrive, parlando di cose comuni,
le profonde trasformazioni del territorio nel corso
del tempo”
Quadri ha lavorato a lungo come giornalista (radio e televisione) per la RSI, dal 2021 lavora come indipendente nell’ambito della letteratura e del cinema. Il suo primo film “Elsa Barberis, una pioniera dimenticata” ha festeggiato la prima mondiale lo scorso gennaio alle Giornate di Soletta.
Gli altri vincitori dei Premi – ai quali sono ammesse opere pubblicate durante l’anno precedente – sono Bessora con “Vous, les ancêtres”, Jérémie Gindre con “Tombola”, Judith Keller con “Wilde Manöver”, Dominic Oppliger con “giftland”, Ed Wige con “Milch Lait Latte Mleko” e Ivana Žic con “Wahrscheinliche Herkünfte”.
I sette laureati ricevono 25’000 franchi ciascuno e beneficiano di un sostegno specifico volto a far conoscere le opere premiate a livello nazionale e internazionale.
Premio speciale traduzione
Il Premio speciale di traduzione, dotato di 40’000 franchi, va alla traduttrice indipendente dal russo al tedesco Dorothea Trottenberg, “una delle più produttive della Svizzera tedesca”, si legge nel dossier stampa.
Trottenberg, classe 1957, ha tradotto grandi classici di Turgenev e Čechov nonché opere contemporanee di Elena Čižova e Maria Rybakov. Dal 2005 si occupa della traduzione dell’opera integrale di Ivan Bunin “i cui primi dieci volumi già pubblicati la collocano di diritto tra le eccellenze contemporanee della traduzione dal russo”, indica il dossier stampa.
Nel 2012 ha ricevuto il premio Paul Celan dal Fondo tedesco per la letteratura.
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