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La prima spedizione ticinese sull’Himalaya

Nel 1978 una spedizione di 12 ticinesi condotta da Romolo Nottaris ha conquistato la vetta del Pumori, una montagna poco conosciuta tra i non addetti ai lavori. La spedizione ha aperto la via dell'Himalaya all'alpinismo ticinese e svizzero. Nel 1981 lo stesso Nottaris conquisterà il Makalu, la quinta vetta più alta del mondo, sempre nell'Himalaya.

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Sembrava forse una pazzia. Partire per il Nepal alla conquista dell’Himalaya. Eppure Romolo Nottaris con altri due amici ci hanno pensato (non per molto) e hanno poi deciso di tentare l’impresa.

Come racconta la stesso Romolo Nottaris in studio alla RSI, la spedizione constò allora più di 200mila franchi, soldi in parte donati dalla popolazione ticinese, affascinata da questa avventura. 

Il Pumori, un imponente cristallo di ghiaccio che spicca fra gli ottomila che  lo circondano, nonostante sia mille  metri più basso. Una montagna che ha affascinato Romolo Nottaris e gli altri 12 membri della spedizione. Un’impresa documentata dal regista Fausto Sassi che li accompagnò fino al campo base ad oltre 5500 metri, prima di affidare la telecamera a Romolo Notaris per ripendere l’ascesa finale.

Nota dolente

Due giorni dopo aver raggiunto la vetta, il medico della spedizione il 29enne di Chiasso Numa Chiesa viene colpito dal mal di montagna un edema polmonare mentre si trovava al campo base che risulta fatale. 

Questi ultimi quarant’anni si sono portati via altri sei componenti della spedizioni fra cui Luca Sganzini, morto tragicamente sulle montagne del Marocco un anno dopo l’impresa del Pumori.
Ma c’é anche stato chi ha voluto tornare al campo base con la famiglia… come Tiziano Zünd, allora ventenne.

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