Turisti a Lauterbrunnen (Berna).
Keystone / Anthony Anex
Nel primo semestre sono stati registrati 20,1 milioni di pernottamenti, il 2,4% in più dello stesso periodo del 2023, che era peraltro stato un anno record.
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Mentre si fanno più frequenti le voci di chi parla di sovraffollamento turistico in Svizzera, l’afflusso di visitatori continua ad aumentare.
I turisti provenienti da oltre frontiera hanno contribuito con un +5,2% (a 10,1 milioni), mentre la domanda indigena è lievemente calata, scendendo dello 0,2% (a 10,0 milioni). Nel solo mese di giugno le notti sono state 4,1 milioni (+2,4% su base annua): anche in questo caso a trainare sono stati gli stranieri (+4,9% a 2,2 milioni), mentre la clientela elvetica è diminuita (-0,6% a 1,8 milioni).
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Complessivamente giugno si inserisce comunque quindi in una linea di crescita che ha interessato anche tutti gli altri mesi del 2024, ad eccezione di aprile.
A livello regionale il Ticino è la grande regione del paese in cui sia registra il calo più marcato sia in giugno (-3,7% a 0,3 milioni) che nel primo semestre (-5,8% a 1,0 milioni). I Grigioni arretrano a nel sesto mese dell’anno (-0,6% a 0,4 milioni), ma avanzano nel periodo gennaio-giugno (+3,4% a 2,9 milioni). Quasi tutte le altre realtà mostrano incrementi anche consistenti.
Per quanto riguarda i paesi di provenienza, a dominare il comparto estero nella prima parte dell’anno è stata la Germania (1,8 milioni di notti), davanti a Stati Uniti (1,5 milioni), Regno Unito (0,8 milioni), Francia (0,7 milioni), Italia (0,4 milioni), nonché India, Paesi Bassi e Cina (tutti 0,3 milioni).
La gestione dei flussi di visitatori sta mettendo in difficoltà diverse località elvetiche e anche oggi sulla stampa vi sono diversi articoli dedicati al fenomeno del cosiddetto overtourism (sovraffollamento turistico), con descrizione di luoghi presi d’assalto dopo che sono improvvisamente diventati ancora più famosi sulle reti sociali.
Si sta muovendo anche la politica: il consigliere nazionale David Roth (PS/LU) ha denunciato “città vivaci che diventano Disneyland deserte” e “gente che si ritrova a camminare sui piedi degli altri in quello che prima era un paesaggio idilliaco”. A suo avviso occorre fra l’altro stralciare completamente le sovvenzioni a Svizzera Turismo.
Da parte sua un mese fa la stessa organizzazione di promozione turistica aveva negato il fenomeno del sovraffollamento di visitatori in Svizzera, ammettendo solo l’esistenza di “puntuali colli di bottiglia locali e temporali”.
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