“200 franchi bastano”, sondaggio sulle intenzioni di voto
Se si votasse adesso, il 61% approverebbe l'iniziativa per ridurre il canone radio-televisivo.
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Tvsvizzera.it/tins con Keystone-ATS e tio.ch
Secondo i risultati di un sondaggio commissionato da Tamedia e 20 Minutes all’istituto LeeWas, il 61% delle persone aventi diritto di voto avrebbero intenzione di approvare l’iniziativa popolare “200 franchi bastano!”Collegamento esterno. Il 36% del campione si è detto invece contrario e il 3% indeciso.
L’iniziativa lanciata dall’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), dall’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e dai e dalle giovani liberali-radicali, chiede di ridurre il contributo per il canone radio-televisivo da 335 a 200 franchi all’anno, e di esentare le imprese dal pagamento del canone. La ripartizione dei proventi alle emittenti radiofoniche e televisive private rimarrebbe invariata.
Il sondaggio è stato realizzato dal 19 al 20 settembre su 29’081 persone. Il margine d’errore è di un punto percentuale. Fra i risultati, il divario tra i sessi e le differenti fasce d’età non è molto marcato. Forti differenze emergono invece in funzione dell’orientamento politico: l’87% delle persone simpatizzanti dell’UDC sostiene la proposta di modifica costituzionale, così come il 75% del Partito liberale-radicale (PLR, centro). Secco “no” invece a sinistra, dove il testo è sostenuto solo dal 35% di chi vota per il Partito socialista e il 29% delle persone che sostengono i Verdi.
Le prime reazioni
L’esponente del PLR di Zugo, Andreas Kleeb, membro del comitato promotore dell’iniziativa, si è detto soddisfatto del risultato: “Siamo sempre stati ottimisti e abbiamo notato l’alto livello di sostegno già durante la fase di raccolta delle firme. Con la nostra iniziativa siamo stati in grado di mostrare una soluzione per la popolazione, facendo così capire che la nostra strada era percorribile”.
Dall’altra parte della barricata invece c’è l’Alleanza per la diversità dei mediaCollegamento esterno. Il gruppo si oppone all’iniziativa e sostiene una SSR forte e la pluralità dei media. La copresidenza è composta da rappresentanti della cultura, dell’economia e della società civile, nonché da numerosi membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati di tutti i partiti, a eccezione dell’UDC.
La cosiddetta “Iniziativa SSR” segue quella chiamata “No Billag”, che intendeva abolire il canone radio-televisivo, e che nel marzo 2018 era stata respinta dal 71,6% della cittadinanza.
La data della votazione non è stata ancora fissata.
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