"La politica di neutralità svizzera continua ad essere valida"
Nonostante la Confederazione si sia schierata con l'Ue partecipando pienamente alle sanzioni contro la Russia, la sua politica di neutralità, così come definita e attuata a partire dal rapporto del 1993, continua a essere valida. Così si è espresso il Consiglio federale.
Le competenti commissioni delle due camere federali hanno chiesto al Consiglio federale di presentare un rapporto sulla neutralità aggiornato per chiarire i limiti del diritto della neutralità e il margine di manovra dell'esecutivo.
Per il governo i principi enunciati nel rapporto sulla neutralità del 29 novembre 1993Link esterno rimangono validi. "Le decisioni prese dal Consiglio federale dall'inizio del conflitto in Ucraina, come ad esempio quella di riprendere le sanzioni dell'Unione europea nei confronti della Russia, sono compatibili con la politica di neutralità della Svizzera" che lascia un margine di manovra sufficiente per reagire agli eventi, precisa un comunicato.
Il Consiglio federale continuerà ad analizzare le ripercussioni del conflitto e l'anno prossimo, nell'ambito della strategia di politica estera, presenterà una valutazione della situazione che contemplerà anche la politica di neutralità.
Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.