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Regno Unito, al via l’esame della richiesta di estradizione di Assange

La giustizia britannica inizia ad esaminare giovedì la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti nei confronti del fondatore di Wikileaks Julian Assange. 

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Assange è accusato negli Stati uniti per cospirazione finalizzata alla  pirateria informatica, un reato che potrebbe costargli 5 anni ci carcere, per aver aiutato l’ex analista dei servizi segreti americani Chelsea Manning a ottenere la password che gli ha permesso di accedere a migliaia di documenti classificati come segreti da Washington. 

I sostenitori di Assange temono però che una volta sul suolo statunitense possano emergere delle accuse supplementari. 

Nel 2012, l’australiano era scappato al controllo della giustizia e si era rifugiato presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove ha beneficiato dell’asilo politico fino allo scorso 11 aprile, quando la polizia britannica è intervenuta con il benestare di Quito. 

Quando Assange si era rifugiato nell’ambasciata, era indagato per presunto stupro in Svezia, accuse che sono state nel frattempo abbandonate, a meno che Assange non torni nel paese scandinavo prima della prescrizione, nel 2020. 

L’interessato ha sempre affermato di non essere fuggito per le accuse svedesi, ma per paura di essere estradato negli Stati Uniti e condannato a morte a causa della pubblicazione dei documenti segreti. 

Mercoledì il tribunale londinese di Southwark, che esaminava la violazione da parte di Assange dei termini della libertà condizionale nel 2012, lo ha condannato a 50 settimane di carcere, ma il vero test per l’attivista comincia giovedì. 

La procedura di estradizione è destinata a trascinarsi per molti mesi, tra sentenze di vario grado, ricorsi e parere finale del governo britannico.

Appello a favore di Assange in Svizzera

Una ventina di giuristi svizzeri hanno firmato e consegnato un appello al governo elvetico affinché conceda l’asilo ad Asange.  Fra i 22 firmatari figurano alcuni nomi noti come l’ex presidente del Tribunale federale (la corte suprema elvetica) Giusep Nay, il parlamentare socialista ginevrino Carlo Sommaruga, il professore di diritto penale all’università di Friburgo Marcel Niggli, l’avvocato di Basilea Andreas Noll e i colleghi zurighesi Marcel Bosonnet, Philip Stolkin e Bernard Rambert.

I firmatari dell’appello considerano la concessione dell’asilo “una dichiarazione d’impegno da parte del governo nei confronti della società civile, dei diritti umani e della libertà di stampa”.

Richieste in favore dell’asilo ad Assange in Svizzera c’erano già state in passato. L’esecutivo elvetico aveva però mostrato poco entusiasmo: in risposta a una interpellanza del consigliere nazionale Jean-Luc Addor (Unione democratica di centro, UDC, destra conservatrice) il governo aveva scritto nel febbraio 2017 che l’oggi 47enne australiano non può essere considerato un difensore dei diritti umani e quindi non può godere della relativa protezione previste dalle linee guida della Svizzera in materia. Il governo non si era allora pronunciato sull’eventuale asilo per altri motivi.

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