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USA, rientro diplomatici e stop ai viaggi a Cuba

Gli Stati Uniti hanno annunciato venerdì il ritiro del 60% del personale dell’ambasciata a Cuba, diffuso un’allerta per sconsigliare ai cittadini americani di visitare l’isola, e sospeso il rilascio di visti per i cubani che intendono recarsi negli USA. A riaccendere la tensione tra i due Paesi sono i misteriosi “attacchi acustici” di cui sono stati vittime diplomatici statunitensi.

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Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha assicurato che il provvedimento non interrompe le relazioni diplomaticheCollegamento esterno tra Stati Uniti e Cuba.

Il richiamoCollegamento esterno del personale d’ambasciata segna tuttavia una pericolosa escalation dopo il disgelo fortemente voluto da Barack Obama e frenato da Donald Trump.

La vicenda degli “attacchi acustici”

In mesi di sospetti senza conferme, nessuno è stato in grado di chiarire la fonte dei disturbi avvertiti dai diplomatici USA a L’Avana: problemi all’udito e alla vista e capogiri, attribuiti a misteriosi attacchi “agli ultrasuoni”.

Per la verità sono almeno due, le spiegazioni avanzate dagli esperti: potrebbero essere state utilizzate non meglio identificate “armi acustiche”, oppure si è trattato di un tentativo di sorveglianza con tecnologia malfunzionante o male impiegata.

Per conto di chi?

Il mistero è, soprattutto, su un eventuale mandante. Il governo cubano ha da subito affermato di non avere nulla a che fare con gli “incidenti” -così sono stati definiti ufficialmente- e ha avviato una collaborazione con Washington per venirne a capo.

Il ministro degli EsteriCollegamento esterno cubano Bruno Rodriguez ne ha parlato anche durante il suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, ribadendo che il suo governo non ha idea di cosa stia colpendo gli americani.

Passo indietro nelle relazioni bilaterali

Non sapendo come proteggere i diplomatici da un pericolo non identificato e sfuggente, gli Stati Uniti hanno preferito allontanare il proprio personale da Cuba.

L’estensione dell’allerta a tutti i cittadini che intendono recarsi sull’isola è dovuta, spiega il Dipartimento di Stato, al fatto che gli attacchi hanno avuto luogo in residence e hotel frequentati da americani.

Oltre alla convinzione che siano a rischio anche i non diplomatici, il governo sottolinea che proprio a causa del rientro del personale d’ambasciata avrà capacità limitate di assistenza dei cittadini USA.

Intanto, il governo cubano ha dichiarato che queste “precipitose” misure nuoceranno alle relazioni bilaterali. Il blocco dei visti, inoltre, ha suscitato rabbia e delusione tra cubani comuni, che aspettavano di poter ritrovare i propri familiari negli Stati Uniti.

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